“Sì, sono candidato alla presidenza della Repubblica“. Con queste parole il primo ministro socialista francese, Manuel Valls, è uscito allo scoperto a Evry, vicino a Parigi. Dopo la sorprendente rinuncia all’Eliseo da parte del presidente Hollande, quindi, Valls si fa avanti.

“Non posso più essere primo ministro, da domani lascerò le mie funzioni di premier, in pieno accordo con il presidente Hollande”, ha detto Valls. “È arrivato il momento di andare più in la’ nel mio impegno. Il senso dello stato mi fa ritenere che non posso essere più primo ministro”.

Valls ha poi continuato: “Voglio, in piena libertà – ha continuato – proporre ai francesi un cambiamento, con la mia candidatura, per dare altri 5 anni alla sinistra”. Ad Hollande, Valls ha espresso tutta la sua “emozione”, il suo “affetto”: “La sua è la decisione di un uomo di stato, che pone l’interesse generale al di sopra di tutto”.

“Tutti dovranno fare uno sforzo, io per primo. Bisognerà essere degni, superarsi. La mia candidatura è quella della conciliazione, della riconciliazione”, ha detto Valls che ha naturalmente detto di voler passare per le primarie di gennaio, “uno strumento straordinario per creare l’unità”.

Sui pronostici Valls prova ad esporsi: “Sono indignato nel profondo di me stesso all’idea che la sinistra sia fuori da queste presidenziali, e voglio che questa rivolta diventi nostra. Voglio una Francia indipendente, inflessibile sui suoi valori di fronte alla Cina di Xi Jinping, alla Russia di Vladimir Putin, all’America di Donald Trump, alla Turchia di Erdogan”.

“Mi dicono che la sinistra non ha alcuna speranza – ha detto Valls – ma nulla è scritto. Che non si unirà mai, che l’estrema destra è qualificata automaticamente, ma nulla è scritto. Che Fillon è già il prossimo presidente della Repubblica, ma nulla è scritto. Le nostre vite valgono più dei pronostici“.