“Anis Amri è passato per la stazione di Lione” | Si ipotizza un piano per colpire anche l’Italia

di Redazione

» Cronaca » “Anis Amri è passato per la stazione di Lione” | Si ipotizza un piano per colpire anche l’Italia

“Anis Amri è passato per la stazione di Lione” | Si ipotizza un piano per colpire anche l’Italia

| lunedì 26 Dicembre 2016 - 18:44

Sarebbe passato per la stazione di Lione Part-Dieu, Anis Amri, il tunisino responsabile dell’attentato di Berlino e ucciso a Sesto San Giovanni dalle forze di polizia italiane. L’uomo aveva acquistato un biglietto per Milano con corrispondenza a Chambery. Lo dimostrano le immagini delle telecamere di video sorveglianza della stazione, come riportato dall’Ansa.

La Digos lavora a stretto contatto con gli investigatori tedeschi. All’esame la pistola calibro 22 che il tunisino aveva con sé, la sua scheda telefonica non utilizzata e altri elementi che potrebbero chiarire se l’uomo poteva disporre di appoggi nel Milanese, oppure se Sesto era solo un luogo di passaggio per andare altrove.

Amri era in contatto con suo nipote attraverso Telegram. È quanto emerso dopo un’operazione delle forze di sicurezza tunisine che hanno smantellato una cellula terroristica composta da tre membri tra i 18 e i 27 anni, tra cui il nipote dello stesso Amri.

Amri è partito da Chambery, cittadina francese ai piedi della Alpi. Senza documenti, senza libri o testi scritti, senza telefono, con pochi soldi e pochissimi effetti personali, Amri aveva una pistola in tasca: “Era come un fantasma”, ha detto il questore di Milano Antonio De Iesu.

A Chambery il tunisino sale su un treno diretto in Italia e arriva a Torino attorno alle 20.30. Gli investigatori ritengono che l’uomo, dopo aver varcato il confine, abbia preso dei treni locali con i quali ha raggiunto la stazione di Porta Nuova. Amri rimane tre ore circa e non avrebbe avuto contatti con alcuno.

Quindi l’epilogo con l’aggressione alla polizia e la sua uccisione con due colpi di pistola. Tra i suoi beni anche una sim. Le ipotesi di intelligence e antiterrorismo sono diverse. Una è che Amri fosse a Milano per reperire dei documenti falsi. Un’ulteriore ipotesi da verificare è che il tunisino avesse scelto Sesto perché dalla stazione partono decine di pullman internazionali.

Infine l’ipotesi più inquietante: la vendetta nei confronti dell’Italia, paese nel quale ha passato 4 anni in carcere e un paio di mesi nei Cie. Si spiegherebbero così il testamento in cui invita i fratelli a colpire, la strage al mercatino e il viaggio solitario fino in Italia.

Edizioni Si24 s.r.l.
Aut. del tribunale di Palermo n.20 del 27/11/2013
Direttore responsabile: Maria Pia Ferlazzo
Editore: Edizioni Si24 s.r.l.
P.I. n. 06398130820