Sicilia, concorso per l’ufficio stampa alla Regione | OdG: “No a nomine dirette, occorre un bando”

di Redazione

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Sicilia, concorso per l’ufficio stampa alla Regione | OdG: “No a nomine dirette, occorre un bando”

| giovedì 26 Gennaio 2017 - 14:00

All’indomani delle polemiche sull’Ufficio stampa, che si intende ricostituire presso la Regione siciliana, anche l’Ordine dei Giornalisti di Sicilia si schiera per l’emanazione di un bando pubblico, così come prevede l’emendamento presentato in Prima Commissione all’Ars, firmato trasversalmente da Musumeci e Turano, e contro le nomine dirette, volute, invece, dal governatore Crocetta.

“Non possiamo che rimanere ancora una volta sorpresi dall’improvvisazione con cui si cerca di rimettere in piedi l’Ufficio stampa, cancellato all’inizio dell’attuale legislatura dell’Assemblea regionale, con un tratto di penna, in diretta televisiva e invocando il furor di popolo e la giustizia sommaria”, scrive in una nota l’Ordine regionale dei Giornalisti.

“Adesso, quasi cinque anni dopo, si parla ancora di step e di selezione di curricula, da fare però secondo criteri imperscrutabili. Da una parte la norma inserita dalla giunta Crocetta nella Finanziaria regionale, dall’altra l’emendamento approvato all’Ars dalla commissione Affari istituzionali. L’unica strada percorribile, per riportare l’informazione istituzionale a Palazzo d’Orleans, è quella del concorso, che garantisce trasparenza e merito – prosegue la nota -. Un principio sacro nella pubblica amministrazione, che non può essere derogato o scalfito dai tempi di fine legislatura. Riguardo all’iniziativa parallela, sollecitata con un emendamento presentato in Assemblea, auspichiamo che l’Ars si faccia carico, con la stessa solerzia e responsabilità, anche dell’ufficio stampa di Palazzo dei Normanni”.

È immediatamente arrivata anche la replica del presidente della Regione. “Ho presentato una norma per indire un concorso per l’Ufficio stampa, come prevede la legge, per assumere sette giornalisti alla Regione – sta scritto in una nota -. In passato ho bloccato l’attività degli addetti stampa perché c’era un contenzioso. Per l’ufficio di Bruxelles ne ho previsto la decadenza in coincidenza con quella del presidente. Credo che anche le Aziende sanitarie provinciali dovrebbero indire un concorso”. Crocetta ha poi aggiunto: “Voglio un concorso e un ufficio stampa di giornalisti
liberi che hanno un contratto di lavoro e diritti garantiti. Lo prevederei anche per tutti gli enti, penso alle Asp: tutti hanno un esperto della comunicazione ma nessuno ha fatto un concorso”.

Crocetta licenziò in tronco i 21 giornalisti dell’Ufficio stampa come primo atto subito dopo la sua elezione, prima ancora dell’insediamento del nuovo Parlamento, creando lui un contenzioso giudiziario che per alcuni giornalisti è ancora aperto, con sentenze discordanti.  Per quattro anni ha rilanciato in più occasioni l’ipotesi di ricostituire l’Ufficio ma solo attraverso procedure concorsuali trasparenti, ma queste sono rimaste solo dichiarazioni prive di alcun riscontro. Oggi, ormai a ridosso delle elezioni, Crocetta rilancia e ritiene che invece l’Ufficio stampa era utile all’attività dell’amministrazione, ma nelle more dei concorsi preferisce la chiamata diretta continuando a contraddirsi.

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