Oggi si celebra in tutta Italia la tragedia delle Foibe, le profonde cavità naturali a imbuto rovesciato (diffuse sul Carso) nelle quali vennero gettati i corpi di migliaia di innocenti durante la seconda Guerra Mondiale. Il dramma avvenne in due fasi: la prima in Istria, subito dopo l’ 8 settembre ’43 e la seconda durante i 40 giorni di occupazione jugoslava di Trieste, Gorizia e altre località della Venezia Giulia.
Nel primo caso, alla reazione popolare jugoslava contro il fascismo si unirono vendette private di matrice etnica e politica con esecuzioni sommarie. In qualche caso, alcune vittime furono gettate vive nelle foibe. Alcuni storici di destra hanno parlato di decine di migliaia di vittime, ma questa tesi è contraddetta anche da gran parte dei documenti storici disponibili.
Nella foiba di Basovizza, alle spalle di Trieste, venne gettato il più alto numero di vittime. Si parla nel complesso di quattromila civili italiani, militari o semplici oppositori del regime comunista jugoslavo, uccisi e fatti sparire. Ma dopo la guerra solo poche centinaia di salme poterono essere recuperate e riconosciute.
A Palazzo Montecitorio in programma la conferenza stampa con Brunetta, Gasparri, Vito, Giovanardi durante la quale si parlerà della mozione a sostegno degli esuli istriani, mentre alla Camera le celebrazioni vedranno partecipe la presidente Laura Boldrini. Infine in Campidoglio il Giorno del Ricordo celebrato con la sindaca Virginia Raggi. A Basovizza presenti Meloni e Salvini.
