Mafia, azzerati i vertici della famiglia di Alcamo |Sei arresti, c’è anche il boss Melodia FOTO/VIDEO

di Denise Marfia

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Mafia, azzerati i vertici della famiglia di Alcamo |Sei arresti, c’è anche il boss Melodia FOTO/VIDEO

| martedì 21 Febbraio 2017 - 07:02

Colpo a Cosa Nostra nel Trapanese: sei persone sono state arrestate dalla polizia e dalla Direzione investigativa antimafia (Dia). Gli investigatori, nel corso dell’operazione denominata ‘Freezer’, hanno azzerato i vertici della famiglia mafiosa di Alcamo (Trapani).

Arrestato, insieme ad altri cinque uomini d’onore, il capo mandamento Ignazio Melodia, 61 anni. Quest’ultimo, sarebbe stato affiliato a Cosa nostra dal boss latitante Matteo Messina Denaro.

Gli arrestati sono accusati di associazione mafiosa, estorsioni a imprenditori e condizionamento delle elezioni comunali di Alcamo.

Con Melodia sono finiti in manette Salvatore Giacalone, 62enne di Alcamo (TP), Antonino Stella, 69enne originario di Marsala (TP), Filippo Cracchiolo, 56enne di Alcamo (TP), Giuseppe Di Giovanni, 32enne di Alcamo (TP), e Vito Turricciano, 70enne, attualmente detenuto, di Castellammare del Golfo (TP).

Significativo, per gli inquirenti, è il fatto che i più importanti dialoghi sulle attività della famiglia mafiosa siano avvenuti all’interno della cella frigorifera del negozio di ortofrutta di Filippo Cracchiolo, ad Alcamo. Nel negozio, infatti, punto di incontro dei principali esponenti mafiosi del luogo, sono state occultate dalla Polizia di Stato di Trapani le microspie, che hanno svelato gli affari illeciti della citata consorteria e gli incontri nei quali Ignazio Melodia ha avanzato pretese estorsive e illustrato l’assetto e le regole interne a ‘cosa nostra’ trapanese.

Dalle indagini è anche emerso come Giuseppe Di Giovanni, in occasione delle elezioni amministrative del giugno 2016, abbia procurato voti, con minacce anche a mano armata, a favore della compagna Alida Maria Lauria, candidata per la lista civica ‘Insieme si può’, legata al candidato sindaco Baldassarre Lauria. La donna non fu eletta, ma ottenne 140 voti.

Di Giovanni coinvolse anche Melodia, accompagnandolo presso la sede elettorale della Lauria e riferendogli il nome di chi si opponeva alla candidatura della compagna. Di Giovanni, inoltre, faceva l’autista al capo mandamento e partecipava a incontri riservati con altri mafiosi.

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