Minacce sessuali a Bebe Vio su Facebook | “Amareggiata: triste usare internet per insultare”

di Redazione

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Minacce sessuali a Bebe Vio su Facebook | “Amareggiata: triste usare internet per insultare”

| martedì 21 Febbraio 2017 - 18:43

C’è sgomento per quanto accaduta alla campionessa di scherma Bebe Vio, divenuta oggetto di una pagina Facebook che inviata alla violenza contro i disabili e nello specifico contro la campionessa paralimpica.

A denunciare il fatto è stato il Codacons, che ha presentato un esposto contro il social network alle procure di Roma e Venezia: “Tale pagina inneggiando a pratiche violente e sessuali nei riguardi di una disabile, facendo leva sul suo stesso handicap, non rispetta affatto gli standard del sito”. Il Codacons contesta soprattutto la mancata celerità nel rimuovere la pagina, nonostante le numerose segnalazioni pervenute dagli utenti.

Gli amministratori del sito – aggiunge il Codacons – avrebbero risposto che la pagina rispetta gli standard dello stesso e, per tale motivo, la stessa sarebbe rimasta visibile per molto tempo sul web. Bisogna utilizzare ogni strumento investigativo consentito dalla legge e dal rito allo scopo di predisporre tutti i controlli necessari per accertare e verificare se i fatti esposti possano integrare fattispecie di illecito civile, amministrativo e penale, nella forma tentata e consumata”.

La stessa Bebe Vio ha poi commentato all’Ansa l’accaduto: “Ho appena denunciato gli autori della pagina Facebook che mi prendeva di mira, ci vuole una risposta decisa a questi comportamenti. Sono amareggiata perché sono anni che do tutta me stessa e lotto per gli altri. Sono delusa perché mi fanno tristezza le persone che usano internet per insultare“.

Tra le reazioni in supporto della campionessa vi è anche quella di Luca Pancalli, presidente del comitato paralimpico italiano: “Si tratta di un fatto gravissimo e preoccupante. Mi auguro solo che le autorità competenti facciano chiarezza sull’accaduto e individuino al più presto i responsabili di questo gesto ignobile e profondamente disgustoso. É inaccettabile che la Rete venga utilizzata per disseminare odio e violenza e per alimentare questa barbarie. Voglio esprimere a Bebe la mia vicinanza e quella del Comitato Italiano Paralimpico”.

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