Milleproroghe, arriva il sì definitivo della Camera |Dl Sud, via libera del Senato con 122 sì

di Redazione

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Milleproroghe, arriva il sì definitivo della Camera |Dl Sud, via libera del Senato con 122 sì

| mercoledì 22 Febbraio 2017 - 19:02

Dopo la fiducia al governo Gentiloni sul decreto legge Milleproroghe arrivata ieri con 337 sì, 187 no e due astenuti, la Camera ha dato il suo “sì” definitivo con 249 voti favorevoli, 147 contrari e tre astenuti. Il provvedimento deve essere convertito in legge entro il 28 febbraio. Il testo uscito dalle commissioni Bilancio e Affari Costituzionali non ha subito modifiche rispetto al provvedimento approvato dal Senato.

“Il Milleproroghe è la prova dell’inefficienza dell’attività di governo, è la cartina di tornasole di tutto l’incompiuto che resta da fare. Non tutto l’incompiuto è uguale: in mezzo a tutto questo marasma di disposizioni, di regole, scadenze, codicilli e ,soprattutto marchette, ci sono cose che il Governo non sa fare, altre che non riesce a fare e qualcuna che non vuole fare”, ha affermato Federica Dieni, capogruppo M5S in commissione Affari costituzionali, nel corso del suo intervento in Aula.

La Dieni continua: “Che cos’è altro se non l’anarchia che ormai regna nella maggioranza, e che ha portato questo Milleproroghe a trasformarsi nell’ultimo treno per Yuma delle marchette? Non approvano provvedimenti per i cittadini, ma qualche mancetta ai partiti si riesce sempre a infilarla qua e là. Come quella che sposta in avanti, ancora una volta, la scadenza per presentare i bilanci dei partiti”.

“Per le scadenze fiscali dei cittadini, invece, i termini sono tassativi, ma per i bilanci dei partiti c’è sempre tempo – continua la Dieni – Così, mentre i comuni mortali devono impazzire tra scadenze e commercialisti, i partiti non rispettano le regole, che loro stessi si sono dati. Per non parlare dell’altra delle tante nefandezze di questo provvedimento che non ha tenuto conto delle proteste dei tassisti e degli ambulanti e che riguarda la norma che proroga, di un anno, la cassa integrazione straordinaria ai dipendenti in esubero dei partiti gia’ defunti, come i Ds e il Pdl”.

Altrettanto dura la posizione di Forza Italia: “Un testo talmente eterogeneo da toccare tutti i settori su cui è intervenuto il governo Renzi, un provvedimento che maschera le non scelte di questo governo e che crea una frattura profonda nel rapporto tra istituzioni e cittadini. Tra i temi toccati c’è la questione degli ambulanti. Il governo Renzi ha avuto tre anni per intervenire sulla direttiva Bolkestein e non l’ha fatto lasciando nel caos normativo molti ambulanti, molte persone che lavorano”, ha dichiarato Mariastella Gelmini.

“Per non parlare della situazione delle province italiane. La riforma Delrio era portata come un fiore all’occhiello, l’unico risultato ottenuto e’ che le province italiane oggi si ritrovano sull’orlo del dissesto e che a pagare sono solo i cittadini con un progressivo impoverimento dei servizi ricevuti. Sempre nel Milleproroghe si prolunga il famigerato bonus dei 500 euro ai giovani, cosa da cui deduciamo che questo governo non ha capito che l’Italia non si può governare cercando di comprare il consenso”.

Per l’Italia servono politiche serie “politiche che non girino le spalle ai più deboli per lusingare i più forti, servono capacità di risposta ai problemi veri degli italiani. Questo provvedimento è un ulteriore triste esempio di tutto quello che i governi a guida Pd non hanno saputo e voluto fare. A tutto questo Forza Italia dice convintamente no”, conclude la Gelmini.

Ieri invece, invece, l’Aula del Senato ha approvato il disegno di legge di conversione del decreto per il Mezzogiorno con 122 sì, 44 no e 50 astenuti. Il provvedimento, già licenziato dalla Camera, diventa definitivo.

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