Orrore a Palermo, clochard bruciato vivo VIDEO| Arrestato un benzinaio: “L’ho ucciso per gelosia”

di Fabrizio Messina

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Orrore a Palermo, clochard bruciato vivo VIDEO| Arrestato un benzinaio: “L’ho ucciso per gelosia”

| sabato 11 Marzo 2017 - 08:08

Tragedia nella notte nei pressi di piazza Cappuccini, a Palermo. Un uomo è morto a seguito di un rogo scoppiato sotto un portico della della missione San Francesco. All’interno della struttura i vigili del fuoco hanno trovato il cadavere di Marcello Cimino, un palermitano di 47 anni senza fissa dimora.

Per la morte dell’uomo, che la notte trovava riparo sotto il portico della missione dei cappuccini, la polizia ha aperto una indagine per omicidio. Nel tardo pomeriggio di oggi è stato fermato un sospetto che ha confessato l’omicidio. Si tratta di Giuseppe Pecoraro, un benzinaio di 45 anni. Secondo indiscrezioni l’uomo, fermato dalla polizia dopo un interrogatorio con l’accusa di omicidio volontario, avrebbe agito per gelosia. Pecoraro si era da poco separato dalla moglie e sospettava che quest’ultima avesse una storia con il clochard.

A dimostrare la matrice dolosa del gesto è stato un filmato delle telecamere di sorveglianza della struttura, che mostra chiaramente un uomo che cosparge la vittima ed il suo giaciglio con del liquido, prima di appiccare l’incendio e dare fuoco a Marcello Cimino.

L’incendio si sarebbe sviluppato poco dopo la mezzanotte, non lontano dalla mensa dove i frati accolgono i bisognosi. Decine le telefonate ai vigili del fuoco da parte dei residenti (allarmati anche dalle urla disperate dell’uomo): i vigili del fuoco sono intervenuti con quattro squadre per cercare di domare le fiamme, ma per Marcello Cimino non c’è stato nulla da fare.

Gli investigatori stanno interrogando anche alcune persone con le quali venerdì il clochard avrebbe avuto un diverbio, alla quale avrebbero assistito il fruttivendolo della zona e la sua famiglia). 

Marcello Cimino, 47 anni, padre di due figlie, viveva in strada per scelta da quasi due anni, da quando si era separato dalla moglie. Erano due mesi che la sua famiglia non aveva notizie di lui. Questo il grido di dolore della sorella Patrizia: “Sangue mio come hanno potuto farti questo? Mio fratello era una brava persona. Non meritava di essere bruciato vivo. Chi l’ha ucciso non è una persona umana. Mio fratello aveva una casa in cui abitare, ma da qualche tempo aveva deciso di dormire qui, alla missione dei Cappuccini. É stata una sua scelta”.

Il commento del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando: “Come tutti siamo turbati da tanta brutale violenza e ci auguriamo che i colpevoli siano presto assicurati alla Giustizia e giudicati per un gesto di pura barbarie. Un gesto di violenza barbara che ha violato il bene sacro della vita. Un gesto che oltraggia Palermo e la sua comunità e ci lascia attoniti. Invito domani tutti i palermitani ad essere a Piazza Cappuccini per una fiaccolata silenziosa che risponda con civiltà e raccoglimento a questo momento di orrore”.

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