Sequestrati 223 appartamenti nel Ferrarese | I terreni erano stati lottizzati abusivamente

di Redazione

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Sequestrati 223 appartamenti nel Ferrarese | I terreni erano stati lottizzati abusivamente

| lunedì 13 Marzo 2017 - 07:24

Ammonta a 20 milioni di euro il valore dei beni coinvolti nel maxi sequestro eseguito nel Ferrarese dalla guardia di finanza. Le forze dell’ordine hanno apposto i sigilli a 223 appartamenti del complesso residenziale “Regina Mare” a Lido Pomposa. Le abitazioni sono di proprietà di due società immobiliari di Comacchio. I vertici delle due aziende sono stati infatti condannati in primo grado per la “lottizzazione abusiva” dell’area oggetto dell’intervento edilizio comprendente 350 unità abitative.

L’indagine che si era concentrata sul settore urbanistico aveva visto lo scorso gennaio la condanna in primo grado, da parte del Tribunale di Ferrara, dei tre imputati (Massimiliano Tomasi, rappresentante legale della società committente dei lavori del Gruppo Tomasi case; Guido Zarattini, progettista del residence, tecnico privato; Antonio Pini, dirigente del Comune di Comacchio tecnico pubblico) per la “lottizzazione abusiva” dell’area oggetto dell’intervento edilizio.

La contestazione al processo riguardava il rilascio – da parte del dirigente comunale, Pini, alla società del Gruppo Tomasi, proprietaria dell’area – di illegittimi permessi a costruire per la realizzazione del complesso residenziale; l’illegittimità si fondava sulla mancata conformità dei permessi a una serie di vincoli: direttive dei piani urbanistici sovraordinati regionali e provinciali riguardanti la tutela delle zone urbanizzate in ambito costiero (il complesso si trova a poche centinaia di metri dalla riva) e al Piano Regolatore del Comune di Comacchio.

Con i titoli autorizzativi contestati, il Piano Urbanistico Esecutivo “Regina Mare” non avrebbe rispettato le previsioni minime di edificazione e il rispetto delle cubature di costruzione rispetto alle aree verdi. Il processo aveva messo in luce il ‘vespaio di norme’ in materia amministrativa sulle quali è nata la contesa giudiziari  tra piano regionale (Ptpr), piano provinciale (Ptcp) e i Pue comunali (piani urbanistici esecutivi).

La difesa ha sempre ribadito il rispetto delle norme e ha parlato di colossale abbaglio, perché tutto in regola, e di una accusa che si basa sulla mera ed erronea interpretazione di norme. I legali dei tre imputati a suo tempo avevano già annunciato appello parlando di “sentenza ingiusta” e assolutamente non aderente alla realtà dei fatti.

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