Pizzo a Trani, operazione dei carabinieri: 7 arresti | La collaborazione delle vittime è stata decisiva

di Redazione

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Pizzo a Trani, operazione dei carabinieri: 7 arresti | La collaborazione delle vittime è stata decisiva

| sabato 25 Marzo 2017 - 09:32

I carabinieri di Trani hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, disposta dal Gip di Bari su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 7 persone accusati di essere attivi nella “sistemica imposizione del pizzo” a gran parte del tessuto economico tranese.

L’indagine è scattata dalle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia e sono collegati al più noto filone d’indagine “convenzionalmente denominato “Pointbreak” e che aveva visto, il 2 febbraio scorso, un centinaio di carabinieri, supportati da unità cinofile antidroga e da un elicottero dell’Arma, dare esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare” che trovava “il proprio fondamento nelle indagini condotte” dai carabinieri di Trani “dal novembre del 2016“.

Supportati dal coraggio di numerosi commercianti determinatisi a denunciare le angherie subite, i carabinieri hanno messo a nudo nuovi inquietanti scenari nei quali sono stati accertate “ulteriori condotte estorsive, in danno di commercianti e ristoratori tranesi, cui veniva richiesto il pagamento con ritualità pressoché mensile, di somme di danaro oscillanti tra i 100 ed i 3000 euro”.

I malfattori si erano peraltro avvalsi del clima di terrore infuso nelle vittime, “costringendole a fornire loro derrate alimentari ovvero costosi alcolici senza di fatto mai saldare il dovuto”. L’azione criminale era sì estesa all’intero territorio cittadino, ma si è caratterizzata non solo per le minacce, implicite o esplicite, ma anche per il profondo clima di terrore ingenerato dalla caratura criminale del gruppo e della pressoché automatica “evocazione della forza degli ambienti mafiosi notoriamente presenti a Trani sin dall’epoca del boss Annacondia“.

All’interno del gruppo spicca, quale elemento emergente nel panorama tranese, Vito Corda, 38enne, pluripregiudicato, figlio di Nicola, già esponente di assoluto rilievo del clan Annacondia, operante negli anni ’80 e ’90 nel nord-barese. Corda, mente ispiratrice e già detenuto dal 29 gennaio scorso, è risultato responsabile “di ulteriori condotte estorsive, stavolta aggravate dalla metodologia mafiosa di cui all’art. 7 della L. 203/1991”.

 

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