Capello: “Belotti meglio di Batistuta. Al Milan non si capisce nulla, giù le mani da Donnarumma”

di Redazione

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Capello: “Belotti meglio di Batistuta. Al Milan non si capisce nulla, giù le mani da Donnarumma”

| lunedì 03 Aprile 2017 - 12:17

Fabio Capello parla a tutto campo della stagione di Serie A: il tecnico italiano (ora telecronista sportivo) parla della Juve, delle milanesi, dei giovani talenti del calcio italiano, di Spalletti e di Juve-Napoli che ha lasciato spunti interessanti: “Il Napoli ha messa sotto la Juve, che ha fatto un solo tiro in porta e ha segnato. Non riusciva a venir fuori giocando, cosa che le succede raramente. I partenopei giocando così mercoledì possono fare l’impresa”.

Raggiunto dai microfoni di Radio Anch’Io Sport, Capello ha affermato: “L’Inter ha un grande futuro, Suning è una grande società, un grande azionista che ha dimostrato quali siano le sua ambizioni. Al Milan, invece, non si capisce nulla. Il Milan dovrebbe vivere e giocare costantemente la Champions, non può stare in quella posizione, deve essere una società molto più ambiziosa ma la strada è lunga e difficile”.

Capello alla Juve? Don Fabio esclude l’ipotesi: “Ormai faccio un altro lavoro, faccio le telecronache, mi diverto in tv, lasciamo la Juve ai giovani che hanno idee innovative. Se mi volessero sentire come consigliere, allora andrebbe bene. La tecnologia? Fa sì che le partite siano giustamente giudicate, non si può essere condannati da un errore che può essere corretto. La Var va messa in atto, aiuta gli arbitri ma anche i tifosi a essere più sereni nell’accettare il giudizio”.

Passando sul fronte delle individualità, il tecnico italiano non può che essere impressionato da Andrea Belotti: “È uno degli attaccanti più forti d’Europa, sa muoversi, sa fare tutto, è veloce e potente, tecnicamente forse è anche più bravo di Batistuta. L’Italia ora è un bel gruppo, interessante sia sul piano tecnico che fisico”. E a proposito di Milan, lo stesso Capello difende Gigio Donnarumma dopo la “papera” di ieri: “Se il Milan è in quella posizione attuale lo deve anche a Donnarumma, che ha fatto parate grandi, miracoli. Come tutti si può sbagliare. Io non ho mai criticato individualmente un giocatore, non è nelle mie caratteristiche”.

Infine una parentesi su Spalletti e sulla cattiveria della Juve: “Sono andato via da Roma perché dopo 5 anni non riuscivo a dare più niente e non ricevevo quello che avrei voluto dai giocatori. Spalletti è lì da un anno e mezzo, ha fatto un buonissimo lavoro, la squadra è ottima, ha ambizioni di scudetto ed è giusto che un allenatore dica quello che ha detto Spalletti. Ma sei punti dalla Juve sono tanti, troppi. La Juve è conscia della propria forza, di vincere col minimo sforzo ma con la cattiveria che caratterizza tutto quello che è juventino”.

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