Consorzio autostrade siciliane: dodici arresti |Sono accusati di ‘distrazione’ di fondi pubblici

di Fabrizio Messina

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Consorzio autostrade siciliane: dodici arresti |Sono accusati di ‘distrazione’ di fondi pubblici

| mercoledì 12 Aprile 2017 - 07:38

Terremoto Consorzio per le Autostrade Siciliane. Dodici persone, tra dirigenti e dipendenti del Cas, hanno ricevuto un provvedimento di misura cautelare. Sono accusati di ‘distrazione’ di finanziamenti per la realizzazione di opere pubbliche.

Tra questi c’è anche un sindaco di un Comune della fascia tirrenica del Messinese. Il provvedimento riguarda, però, la professione e non il suo ruolo di amministratore pubblico, estraneo all’inchiesta.

I reati ipotizzati dal Gip, che ha emesso l’ordinanza su richiesta della Procura, sono, a vario titolo, falso, abuso d’ufficio e truffa. Le indagini, durate circa due anni, hanno fatto luce sulla gestione amministrativa del Cas.

Al centro delle indagini della Dia di Catania, ci sarebbe la percentuale di circa il 2% che spetta per legge a chi segue appalti pubblici, pagata alla fine dei lavori. Molti progetti, per cui sarebbero stati incassati i soldi, non sarebbero stati conclusi o, addirittura, neppure esistiti.

Il danno per il Consorzio in due anni è stato stimato in oltre un milione di euro, e la Dia, in esecuzione del provvedimento del Gip, sta eseguendo, oltre a perquisizioni domiciliari e negli uffici, anche un sequestro beni equivalente per lo stesso importo. I dipendenti coinvolti nell’inchiesta sono complessivamente 57, indagati dalla Procura di Messina, e per 12 di loro è stato emesso il provvedimento di sospensione.

Il Presidente Rosario Faraci ha inviato una nota nella quale si dichiara “profondamente rammaricato per gli sviluppi della vicenda giudiziaria su fatti risalenti al 2012 e 2013 e manifesta, anche a nome della Amministrazione e della Direzione Generale, la totale fiducia nell’operato della Magistratura. Il CAS procederà, secondo legge, ad adottare ogni conseguente provvedimento, come per legge, nei confronti dei dipendenti in servizio destinatari delle misure interdittive disposte dal Magistrato”.

Nello scorso mese di giugno 56 dipendenti dello stesso Consorzio erano stati iscritti nel registro degli indagati per truffa e falso, a causa degli incentivi ai dipendenti che furono assegnati dai precedenti vertici del Consorzio, fino al settembre del 2013

Qualche anno prima, nel novembre 2014, erano finiti ai domiciliari un funzionario del Cas e diversi imprenditori per turbata libertà degli incanti, induzione a dare o promettere utilità e istigazione alla corruzione.

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