Mafia, dopo 17 anni si fa luce su un omicidio |4 arresti per l’uccisione di Giampiero Tocco VD

di Redazione

» Cronaca » Mafia, dopo 17 anni si fa luce su un omicidio |4 arresti per l’uccisione di Giampiero Tocco VD

Mafia, dopo 17 anni si fa luce su un omicidio |4 arresti per l’uccisione di Giampiero Tocco VD

| martedì 30 Maggio 2017 - 07:48

Ci sono voluti 17 anni per chiudere il cerchio intorno al caso di lupara bianca che vide coinvolto, il 26 ottobre del 2000, Giampiero Tocco.

L’uomo, a bordo del suo fuoristrada, fu sequestrato da un commando di uomini travestiti da poliziotti che avevano inscenato un posto di controllo a Terrasini.

A bordo con Tocco c’era la figlia di sei anni che chiamò la madre e fornì poi indicazioni sull’accaduto attraverso un disegno.

Il tutto venne registrato dalle microspie che i carabinieri avevano installato nel fuoristrada poiché sospettavano il coinvolgimento del Tocco nell’omicidio di Giuseppe di Maggio, figlio di Procopio, già reggente della famiglia mafiosa di Cinisi e storico alleato di Totò Riina.

I carabinieri di Palermo hanno arrestato quattro persone accusandole del delitto di Tocco. Si tratta di 4 esponenti di cosa nostra: Ferdinando Gallina, Giovan Battista Pipitone, Vincenzo Pipitone e Salvatore Gregoli.

Alla svolta nelle indagini hanno contribuito le recenti dichiarazioni del neo collaboratore di giustizia Antonino Pipitone e quelle dei pentiti Gaspare Pulizzi e Francesco Briguglio.

Sono stati, inoltre, determinati i ruoli ricoperti dagli arrestati:

–       Antonino Pipitone e Salvatore Gregoli inscenarono (con l’ausilio di Ferdinando Gallina, Gaspare Pulizzi, Damiano Mazzola, Salvatore e Sandro Lo Piccolo che fungevano da ‘staffetta’), il finto posto di controllo della Polizia, indossando delle apposite pettorine ed utilizzando un’autovettura con lampeggiante per fermare il fuoristrada, sequestrare Giampiero Tocco e condurlo materialmente in un’abitazione a Torretta;

–       Giovan Battista Pipitone e Vincenzo Pipitone, insieme ai Lo Piccolo, procedettero all’interrogatorio ed all’uccisione della vittima mediante strangolamento;

–       Gallina e Pulizzi effettuarono i preliminari sopralluoghi lungo l’itinerario percorso nei giorni precedenti dalla vittima, partecipando poi alla staffetta di supporto ai finti poliziotti;

–       Sempre Gallina e Pulizzi caricarono il cadavere all’interno di un’auto e lo trasportarono in Contrada Dominici di Torretta, dove venne sciolto nell’acido alla presenza di Angelo Conigliaro (deceduto), Vincenzo, Giovan Battista e Antonino Pipitone.

Le dichiarazioni di Antonino Pipitone hanno confermato anche il movente del delitto che, effettivamente, è da ricollegare alla scomparsa del figlio di Procopio Di Maggio ed alla reazione di stampo mafioso decisa dai Lo Piccolo a quell’episodio, considerato una sorta di attacco al loro dominio criminale.

Edizioni Si24 s.r.l.
Aut. del tribunale di Palermo n.20 del 27/11/2013
Direttore responsabile: Maria Pia Ferlazzo
Editore: Edizioni Si24 s.r.l.
P.I. n. 06398130820