Vertice Parigi, “cambiare gli accordi di Dublino” | Macron e Merkel: ok ad un rapido piano d’azione

di Redazione

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Vertice Parigi, “cambiare gli accordi di Dublino” | Macron e Merkel: ok ad un rapido piano d’azione

| martedì 29 Agosto 2017 - 09:01

Il presidente francese Emmanuel Macron e la cancelliera tedesca Angela Merkel, al termine dell’atteso summit di Parigi sui migranti, hanno dato il loro “il via libera a un piano d’azione a breve termine molto rapido”. Si tratta di “sfida che ci riguarda tutti e che nessuno può risolvere da solo”.

Macron dichiara all’Eliseo: “Mi sembra la risposta più efficace al fenomeno intollerabile dei trafficanti di esseri umani”. Naturale conseguenza della nuova linea franco-tedesca sarà la riforma degli accordi di Dublino. Per la Francia, la stabilizzazione della Libia è una “necessità assoluta per la pace“.

Il presidente francese sottolinea come oggi più che mai sia necessario “smantellare le reti di trafficanti identificando i responsabili”.  Il piano d’azione per il controllo dei flussi migratori prevede “un’identificazione già nei Paesi di transito” attraverso “una cooperazione con i Paesi africani che “prevede anche una presenza militare sul campo“.

“In Libia la situazione deve migliorare, daremo un sostegno concreto perché chi vive in situazioni inaccettabili possa avere un futuro accettabile – ha detto Angela Merkel – Bisogna fare una distinzione tra i migranti economici e chi si candida ad esser davvero un rifugiato, serve una discussione con l’Onu per fermare l’immigrazione clandestina“.

E proprio sull’accordo di Dublino che prevede che il Paese di ingresso dei migranti sia quello dove va fatta richiesta di asilo, la Merkel è diretta: “Il sistema Dublino deve essere rivisto, non offre soluzioni soddisfacenti, i Paesi cosiddetti d’arrivo sono sfavoriti. Visto che non c’è solidarietà reale, dobbiamo trovare nuove soluzioni“.

Dal canto sui il premier Paolo Gentiloni che, in conferenza, ha spiegato: “Devo dire che nelle ultime settimane, negli ultimi mesi, anche nella rotta del Mediterraneo centrale abbiamo conseguito dei risultati, ma sono risultati iniziali che vanno consolidati. E questo impegno va europeizzato, perché non può essere solo l’impegno di un solo Paese o di qualche Paese”.

“Deve essere un impegno europeo. Rispetto al predominio delle migrazioni irregolari il vento può cambiare e può andare in una direzione diversa – continua il premier italiano – L’Italia non rinuncerà alla sua tradizione di accoglienza e solidarietà, a salvare vite umane. Dobbiamo però lavorare per rendere più controllabili i flussi migratori, sottrarli ai trafficanti, ridurre l’impatto sociale e culturale che flussi incontrollati possano avere nei nostri Paesi, e dare una mano ai Paesi di transito“.

Secondo Gentiloni, le migrazioni dall’Africa verso l’Europa “sono un fenomeno strutturale, sono diffidente da chi propone soluzioni immediate che possano risolvere cancellandolo questo fenomeno”. In chiusura anche l’intervento del leader libico Sarraj: “La Libia non è un Paese di origine dei migranti, ma è una vittima di una piaga“.

Secondo Sarraj bisogna rafforzare “la guardia costiera libica per fronteggiare meglio le bande di criminali e di scafisti”. “E poi c’è la necessità di sorvegliare in modo più efficace i nostri confini meridionali. Auspichiamo che questo flagello e questo numero di migranti non sia una bomba ad orologeria, ma che sia gestibile”, ha concluso il leader libico.

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