Corea del Nord, Kim torna a minacciare Guam | “Le nostre prossime mosse dipendono dagli Usa”

di Redazione

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Corea del Nord, Kim torna a minacciare Guam | “Le nostre prossime mosse dipendono dagli Usa”

| mercoledì 30 Agosto 2017 - 09:09

Un atto dimostrativo “preludio” per Guam. È così che il leader nordcoreano, Kim Jong-un, ha definito il missile che ha sorvolato il Giappone destando le forti proteste di larga parte della comunità internazionale. Lo riportano alcune fonti del regime di Pyongyang alla Cnn.

“Le nostre prossime mosse dipendono dal comportamento di Washington“, ha avvertito Kim spiegando che il test di ieri è stato “il primo passo delle operazioni militari dell’esercito popolare di Corea nel Pacifico e un significativo preludio per il contenimento di Guam, oltre che una risposta alle manovre militari congiunte in corso tra Seul e Washington“.

Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu convocato d’urgenza dopo il lancio di ieri ha condannato duramente l’iniziativa di Pyongyang che, secondo quanto riferito dallo stesso Kim Jong-un, starebbe scegliendo altri target per i test balistici nelle acque del Pacifico.

L’isola di Guam, distante poco più di tremila chilometri da Pyongyang, è la sede di strategiche e importanti basi navali e aeree statunitensi. E dire che solamente la scorsa settimana il segretario di Stato americano, Rex Tillerson, aveva accolto positivamente il proposito del Nord di accantonare le provocazioni auspicando la speranza di un dialogo possibile “in un futuro vicino”.

Gli Stati Uniti hanno inoltre proposto, stando a una bozza, che il Consiglio di Sicurezza concordi su una dichiarazione che condanni il lancio di missili da parte della Corea del Nord e solleciti “tutti gli Stati ad applicare rigorosamente, in modo completo e veloce” le sanzioni delle Nazioni Unite verso Pyongyang.

Il progetto di dichiarazione dovrebbe essere approvato dai 15 membri del Consiglio. Il testo condanna la Corea del Nord “per le sue azioni oltraggiose e le minacce contro un altro Stato membro dell’Onu e chiede che la Corea del Nord cessi immediatamente tutte queste azioni“.

Ma il presidente statunitense Donald Trump non crede alle soluzioni diplomatiche: “Per risolvere la situazione in Corea del Nord il dialogo non è la risposta. Gli Stati Uniti hanno dialogato con la Corea del Nord e pagato loro denaro da estorsione per 25 anni”, ha scritto su Twitter.

Dal segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Jim Mattis, arrivano però dichiarazioni di segno opposto: “Abbiamo sempre delle soluzioni diplomatiche”, ha detto in conferenza stampa. “Ancora una volta i membri del Consiglio di Sicurezza hanno parlato all’unisono nel condannare la Corea del Nord”, ha affermato l’ambasciatrice americana all’Onu, Nikki Haley, dopo la denuncia del lancio del missile da parte delle Nazioni Unite. “È il momento che il regime di Pyongyang capisca il rischio che sta correndo con le sue azioni“.

Anche l’Italia ha condannato nei termini più forti l’ultimo lancio del missile da parte della Corea del Nord, che rappresenta “una provocazione grave, inaccettabile e senza precedenti”. L’ambasciatore Sebastiano Cardi, rappresentante permanente al Palazzo di Vetro, ha sottolineato che continuando a perseguire il suo programma nucleare e balistico, il regime nordcoreano sfida sistematicamente l’autorità del Cds e la volontà della comunità internazionale.

Ma per l’ambasciatore russo al Palazzo di Vetro, Vassily Nebenzia, la dichiarazione del presidente Donald Trump (“Tutte le opzioni sono sul tavolo”, ndr) è “preoccupante, perché la tensione è alta“.  E sull’ipotesi di valutare nuove sanzioni, ha ribadito: “Da sole non sono la via d’uscita“.

La Cina, alleato storico di Pyongyang, ha criticato il Nord e ha annunciato che sosterrà “completamente e per intero” le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza. “Le sanzioni unilaterali o quelle adottate seguendo le leggi nazionali non sono in linea con il diritto internazionale“, ha affermato il ministro degli Esteri cinese Wang Yi.

Quel missile è “una seria minaccia alla pace e alla sicurezza internazionale”, ha affermato dal canto suo l’Alto rappresentante Ue Federica Mogherini. “L’unità della comunità internazionale in questa sfida è essenziale. L’Ue valuterà ulteriori risposte adeguate, in stretta consultazione con i partner chiave, ed in linea con le decisioni del Consiglio di Sicurezza”, ha proseguito.

 

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