Rapido 904, il giudice va in pensione | Processo d’appello a Riina da rifare

di Redazione

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Rapido 904, il giudice va in pensione | Processo d’appello a Riina da rifare

| lunedì 04 Settembre 2017 - 19:37

Desta scalpore il caso del processo d’appello per il caso Rapido 904, il quale dovrà essere rinviato a data da destinarsi e iniziato da capo presso il Tribunale di Firenze per il pensionamento del presidente della corte Salvatore Giardina, i primi di ottobre.

In base al nuovo articolo 603 del codice di procedura penale (in caso di appello del pubblico ministero contro una sentenza di proscioglimento), il nuovo collegio dei giudici dovrà riaprire l’istruttoria e ascoltare nuovamente tutti i soggetti presentatisi in primo grado per testimoniare sulla c.d. “Strage di Natale”, provocata il 23 dicembre 1984 dall’esplosione di un ordigno sul treno rapido 904 Napoli-Milano nella galleria di San Benedetto Val di Sambro sull’Appennino tosco-emiliano (16 i morti – 267 feriti).

Per il fatto erano già stati condannati il boss Pippo Calò, l’esponente della camorra napoletana Giuseppe Misso e due dei suoi fedelissimi, Alfonso Galeota e Giulio Pirozzi con varie sentenze passate in giudicato che attestavano anche la “matrice mafiosa”, mentre Totò Riina (accusato anche da Giovanni brusca di essere il mandante) è stato assolto in primo grado nel 2015 spingendo la Procura della Repubblica e l’Avvocatura dello Stato a presentare ricorso.

 

Il commento del Ministro della Giustizia, Orlando: “La necessità di rinnovare il dibattimento in caso di appello del pm contro una sentenza fondata su prove testimoniali discende da una consolidata giurisprudenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, ampiamente recepita dalla Corte di Cassazione già prima della modifica legislativa dello scorso luglio. Non vi è stato perciò alcun imprevedibile rallentamento del processo a seguito dell’entrata in vigore della recente riforma”.

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