Palermo accoglie il Dalai Lama, leader religioso e spirituale del Tibet e Premio Nobel per la Pace, con doni e un bagno di folla. Questa mattina, alle 9,30, Tenzin Gyatso, ha tenuto la conferenza sull”’Educazione alla Gioia” al Teatro Massimo, intrattenendo i numerosi giornalisti accreditati con alcune delle riflessioni tratte dal suo libro ‘Il Libro della Gioia. Dialogo tra due Nobel per la Pace”.
Insieme a lui il sindaco Leoluca Orlando, che ha invitato il Dalai Lama a firmare il libro d’onore di Palermo, conferendogli anche le cittadinanze onorarie dei comuni di Ventimiglia di Sicilia e Isola delle Femmine. Al leader sono stati donati un Ficus religiosa, l’olio per la pace di Premiati Oleifici Barbera, il pane della pace, prodotto dai migranti accolti alla Missione Speranza e Carità, un rosario in ametista di Angela Pintaldi e l’acqua benedetta di Santa Rosalia.
Dopo i saluti generali a un pubblico visibilmente curioso ed emozionato, il Dalai Lama ha rivolto un messaggio alla stampa: “Voi giornalisti avete una grande responsabilità: di dire la verità, in modo da istruire la gente nel modo giusto”.”La vera pace dipende dall’attitudine mentale di ognuno di noi, da come pensiamo – ha continuato – Anche la pace nel mondo della società dipende dall’individuo”. Il suo pensiero va subito ai migranti: “In Europa c’è un gran flusso di migranti e rifugiati noi non dobbiamo discriminarli per religione, colore della pelle. Perchè sono oggetto della pratica della nostra compassione e accoglierlo tutti nello stesso tempo”. “Fin dall’inizio della crisi avremmo dovuto considerare i migranti come fratelli e sorelle che stanno affrontando grandi difficoltà ed avere un rifugio” ha aggiunto. “Le nazioni che ospitano per prima dovrebbero offrire educazione e istruzione ai bambini, mentre chi è più grande dovrebbe avere addestramento tecnologico per poi cosentire loro di tornare mentre le Nazioni che li accolgono dovrebbero poi continuare ad aiutarli”.
Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha poi donato al Dalai Lama la Carta di Palermo. “Accogliere tutti è il fondamento della sicurezza, non possiamo vivere nell’insicurezza – ha detto il sindaco – Dobbiamo essere compassionevoli nel confronti del diverso“.
