Libia, il generale Haftar ha un piano per i migranti | “Sappiamo cosa fare, ma ci servono elicotteri”

di Redazione

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Libia, il generale Haftar ha un piano per i migranti | “Sappiamo cosa fare, ma ci servono elicotteri”

| venerdì 29 Settembre 2017 - 08:18

Il generale Khalifa Haftar sa come arrestare l’immigrazione illegale in Libia. Obiettivi e modalità di azione sono contenuti in un “piano elaborato” presentato al governo italiano: “Sono ben consapevole che la Libia non è il punto d’arrivo ma solo un corridoio per i migranti che vengono in Europa”.

ELICOTTERI E DRONI PER COMBATTERE L’IMMIGRAZIONE

“Per il controllo delle frontiere a sud le mie forze possono fornire manodopera, ma voi europei dovete inviare aiuti come droni ed elicotteri”, ha aggiunto Haftar. Nei suoi incontri a Roma con i ministri della Difesa Roberta Pinotti e dell’Interno Marco Minniti e con i vertici dei servizi, il generale ha ribadito di “comprendere la necessità di trattare con i Paesi confinanti con la Libia da cui partono i migranti”.

HAFTAR: “REVOCATE L’EMBARGO SULLE ARMI”

In un’intervista al Corriere, Haftar ha commentato l’embargo italiano sulle armi: “Da tempo dico che tale embargo va cancellato nei riguardi del nostro esercito nazionale. Tutti i Paesi europei interessati a fermare i migranti dovrebbero revocarlo”, ha replicato il generale libico.

 

“Il ministro Pinotti comunque ha già accettato un programma di addestramento dei nostri soldati in Italia”. Haftar in ogni caso si è detto “molto contento” dei colloqui svoltisi a Roma, definiti “un successo”. “Finalmente abbiamo avuto un colloquio chiarificatore in questa vostra magnifica capitale”, ha commentato.

L’ULTIMA PAROLA SPETTA AL GENERALE

Il generale conclude: “Era necessario ed è stato utilissimo per appianare le tante incomprensioni reciproche. Più che prendere decisioni, ci siamo spiegati a vicenda. Ci saranno altri incontri per approfondire la nostra collaborazione. Anche se è ovvio che restiamo noi a decidere, e soltanto noi, se e in quali circostanze dobbiamo ricorrere alla forza per combattere il terrorismo e difendere i libici in casa loro”.

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