Rigopiano, le nuove intercettazioni della Procura | “La gente sta morendo, non vi rendete conto”

di Redazione

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Rigopiano, le nuove intercettazioni della Procura | “La gente sta morendo, non vi rendete conto”

| martedì 28 Novembre 2017 - 15:14

La gente sta morendo e voi non vi rendete conto“. Suonano drammatiche e beffarde i nuovi stralci di intercettazione contenuti nell’informativa del nucleo ecologico dei carabinieri di Pescara, rientrata nelle carte dell’inchiesta dell’Hotel Rigopiano di Farindola dello scorso 18 gennaio 2017. 

A parlare è il consigliere regionale di Forza Italia, Lorenzo Sospiri, a colloquio con Claudio Ruffini, all’epoca segretario del presidente della regione, Luciano D’Alfonso. Ruffini e D’Alfonso non sono indagati per Rigopiano. Giuseppina Manente, ufficio stampa della Provincia di Teramo, dichiarava: “Qui conteremo i morti x carenza di soccorsi, forse non vi state rendendo conto”, scrive in un sms inviato alle 21,45 a Ruffini.

“Deve essere rimarcato che il presidente Luciano D’Alfonso aveva delegato Claudio Ruffini alla gestione dei mezzi spazzaneve e delle cosiddette ‘turbine'”. L’informativa, ricostruisce le conversazioni avvenute a livello di dirigenza regionale nelle giornate del 17 e 18 gennaio, fino alle prime ore del 19 gennaio. La data di stesura della relazione è del 7 febbraio.

Il sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta, alle 15.01 del 18 gennaio chiama Ruffini “che non risponde e né richiamerà“, rileva l’informativa. “Nessun commento è necessario ad evidenziare ulteriormente come Ruffini non abbia né risposto né richiamato il sindaco di Farindola quando questi aveva tentato di contattarlo ben prima della terribile nota slavina”.

“E insomma, mica deve arrivare a Rigopiano? Perché se dobbiamo liberare la Spa, al limite ci andiamo a fare pure il bagno”, aveva invece detto al telefono il dipendente dell’Anas, Carmine Ricca, alle 15.35 del 18 gennaio. Ricca parla con il responsabile del settore viabilità della Provincia, Paolo D’Incecco, che ride della battuta. 

“Cioè, ho capito che dobbiamo arrivare fin lì, però insomma è una bella tirata, lo sai meglio di me”, aggiunge Ricca. I due stanno parlando della possibilità di distaccare una turbina, che ritengono stia operando nel circondario di Penne e incidentalmente fanno dei riferimenti alla situazione dell’Hotel Rigopiano.

D’Incecco chiede: “quanto tempo… oggi pomeriggio non si può fare niente?”. Ricca risponde che “mo’, penso… eh… penso no“. D’Incecco a quel punto chiede se se ne parli per la mattina seguente e il dipendente dell’Anas conferma che “sì, almeno domattina, anche perché quello con la turbina fino a mo’ ha faticato…”.

“Io la preoccupazione mia è che quello è un lavoro che è di mia competenza, tutto qua”, confidava il presidente della Provincia di Pescara, Antonio Di Marco, alle 19.56 del 18 gennaio, poco dopo avere appreso la notizia della valanga che ha travolto l’hotel Rigopiano. Di Marco, attualmente indagato nell’inchiesta sul disastro dell’albergo, in quel momento si trova insieme al segretario della Provincia, Antonello Langiu.

I due conversano telefonicamente con D’Incecco che si trova a casa per problemi di salute. Langiu mette a conoscenza D’Incecco di quanto accaduto. Poi interviene Di Marco. “Tra l’altro la turbina che avevamo concordato che andava su a Farindola non è mai andata a Farindola e non ho capito cosa ha cambiato di programma l’Anas, e sta andando a Villa Celiera dove anche lì è crollata una casa con due anziani – commenta Di Marco – Ma la cosa terribile è questa cosa di Rigopiano perché là ci sono dodici persone, si è salvato soltanto quello che ha dato la notizia”.

“Marasco si è rivenduto come un buon risultato la turbina di Celano…io domani lo faccio cacciare Marasco…per i traffici che stabilisce sul piano relazionale, lui non deve parlare con nessuno..mo’ ti faccio vedere che gli faccio…chiamalo sto coglione e vedi dove sta la turbina”. Così invece il presidente della regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, si rivolgeva in una telefonata a Claudio Ruffini citando il capo compartimento Anas Abruzzo. 

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