Elezioni, l’affluenza alle urne è del 58,44% alle 19

di Denise Marfia

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Elezioni, l’affluenza alle urne è del 58,44% alle 19

| domenica 04 Marzo 2018 - 07:00

Seggi aperti dalle 7 di questa mattina dove gli italiani sono attesi per eleggere il nuovo Parlamento (Camera e Senato). Si vota in un solo giorno; subito dopo la chiusura dei seggi, alle ore 23, inizierà lo spoglio.

Alle ore 19 ha votato il 58,44% degli aventi diritto. Lo si rileva dal sito del ministero dell’Interno. Nella precedente tornata elettorale del 2013, che però si svolse in due giorni, alla stessa ora si era recato alle urne il 46,8%% degli elettori per la Camera.

 Alle ore 12 aveva votato il 19,29% degli aventi diritto. Nella precedente tornata elettorale del 2013, che però si svolse in due giorni, alla stessa ora si era recato alle urne il 14,94% degli elettori per la Camera.

Difficoltà per le operazioni di voto in Sicilia, a Palermo, dove alcuni seggi hanno aperto in ritardo. Problemi anche a Roma, a Mantova e nell’Alessandrino.

Un 43enne di origine ecuadoregna è stato denunciato a Seggiano di Pioltello, nell’hinterland milanese, per aver scattato con il cellulare una foto alla scheda mentre si trovava all’interno della cabina elettorale.

Ad Arpino di Casoria (Napoli) una scrutatrice ha messo a soqquadro una sezione elettorale. Secondo la ricostruzione dei carabinieri, intervenuti sul posto su richiesta del presidente di seggio, la donna ha improvvisamente iniziato a inveire contro i presenti e poi ha strappato l’elenco degli aventi diritto al voto. I militari dell’Arma l’hanno fermata e portata in ospedale per accertare le sue condizioni di salute.

Silvio Berlusconi è stato contestato all’interno del suo seggio elettorale a Milano da una ragazza a torso nudo – probabilmente un’attivista delle Femen – che gli ha urlato ‘Berlusconi, il tempo è scaduto’.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha votato poco dopo le 8:30, nella sezione 535 della scuola Giovanni XXIII del quartiere Libertà a Palermo.

Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha votato a Roma nel suo seggio in via Daniele Manin alle 10 di stamani. Il premier è rimasto in fila attendendo il suo turno per votare.

Il segretario del Pd Matteo Renzi ha votato nella sezione 10 del seggio allestito nel liceo Machiavelli di Firenze, in via Santo Spirito, in Oltrarno. Renzi era accompagnato dalla moglie, che vota in un altro seggio.

Cori da stadio per il candidato premier del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, davanti alla scuola di via Pertini a Pomigliano d’Arco (Napoli) dove si è recato a votare nel seggio numero 18 del plesso “Sulmona”. Al grido “presidente, presidente”, una folla di cittadini ha accolto l’arrivo di Di Maio rendendogli difficoltoso il tragitto fino al seggio. Il candidato premier si è messo in fila insieme ad un gruppo di cittadini e di supporter che gli chiedevano di scattare selfie insieme.

L’elettore riceverà due schede: una per la Camera e, se con più di 25 anni, una per il Senato. Sarà la prima volta che gli italiani voteranno con il nuovo sistema elettorale, il cosiddetto ‘Rosatellum’.

Si tratta di un sistema misto e, quindi, il nuovo Parlamento sarà eletto in due modi diversi ma collegati: un sistema uninominale e un altro proporzionale.

– Uninominale: in ogni collegio c’è un solo candidato per ogni partito/coalizione e chi prende più voti vince il seggio;
– Proporzionale: in un collegio con più seggi, questi saranno assegnati in modo corrispondente ai voti presi.

In pratica circa 1/3 dei seggi sia per la Camera che per il Senato sarà assegnato nei collegi uninominali e i restanti 2/3 saranno attribuiti proporzionalmente.

La legge, infatti, prevede che alla Camera 232 seggi siano assegnati in collegi uninominali maggioritari (chi prende più voti vince il seggio e stop) e 386 con voto di lista e riparto proporzionale. Al Senato i seggi in palio nei collegi uninominali maggioritari sono 116, mentre 193 vengono attribuiti con metodo proporzionale sulla base dei voti di lista. Al computo vanno aggiunti 12 deputati e 6 senatori eletti all’estero.

Inoltre, è prevista la possibilità di coalizioni tra partiti per competere nell’assegnazione dei seggi uninominali.

I singoli partiti, comunque, anche se coalizzati, devono superare una soglia di sbarramento del 3% a livello nazionale, al di sotto della quale non si ha diritto a partecipare al riparto proporzionale. All’interno delle coalizioni, se un partito prende più dell’1% ma non raggiunge il 3%, i suoi voti vengono riversati sulle altre liste coalizzate che abbiano superato la soglia di sbarramento.

Si vota fino alle 23 di oggi

Le due schede elettorali sono divise in tanti spazi quanti sono i partiti o coalizioni di partiti. Per ogni partito o coalizione è indicato in alto un solo candidato che concorre per l’uninominale e poi sotto c’è il simbolo o i simboli delle coalizioni, con indicati i candidati dal eleggere con il sistema proporzionale: da 2 a 4 nominativi (i candidati che concorrono al riparto proporzionale e che saranno eventualmente eletti nell’ordine in cui sono scritti).

L’elettore avrà tre opzioni: potrà segnare il candidato uninominale e il simbolo del partito o di uno dei partiti che lo sostengono (sempre all’interno dello stesso riquadro: non è previsto il cosiddetto ‘voto disgiunto’); potrà segnare soltanto il candidato uninominale e in questo caso il voto varrà anche per il partito singolo o per i partiti coalizzati (in misura proporzionale tra loro in base ai voti ottenuti dagli stessi); potrà segnare soltanto il partito o uno dei partiti coalizzati e in questo caso il voto varrà anche per il candidato uninominale collegato.

Non è previsto il voto disgiunto e ogni indicazione diversa comporta l’annullamento della scheda. Non sono previste le preferenze. Si può votare una lista ma non è possibile scegliere a quale candidato di quella lista dare il voto. Qualsiasi altro ‘segno’ accanto a un candidato può comportare l’annullamento del voto.

Tutti i candidati

E per la prima volta gli elettori dovranno fare i conti con la nuova scheda anti-brogli. Ognuna delle schede sarà contrassegnata da un codice progressivo alfa-numerico: in questo modo sarà impossibile portare con sé nel seggio una scheda contraffatta o già compilata.

Il codice alfa-numerico sarà generato in serie e sarà accoppiato alla scheda. La scheda codificata sarà poi assegnata ad ogni cittadino, nel proprio seggio, e così annotata sul registro elettorale.

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