Papa Francesco: “Un mafioso non può dirsi cristiano”

di Redazione

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Papa Francesco: “Un mafioso non può dirsi cristiano”

| mercoledì 28 Marzo 2018 - 12:32

“Un mafioso non può dirsi cristiano” ha detto Papa Francesco nell’udienza generale per il Triduo Pasquale, e invita a pregare per loro. In preparazione agli eventi della settimana santa, che terminerà con il trionfo di Cristo sulla morte, il Santo padre punta l’attenzione sul valore della Pasqua, come festa più importante dell’anno.

“Un mafioso non può dirsi cristiano”

“Pensiamo, per non andare lontano da casa, ai cosiddetti cristiani mafiosi: questi di cristiano non hanno nulla – dice Papa Francesco nell’udienza generale per la Pasqua -. Si dicono cristiani ma portano la morte nell’anima e agli altri. Preghiamo per loro”. E continua apostrofando come “finti” quei cristiani che sono corrotti e non si affidano al perdono. “Il cristiano è peccatore, tutti lo siamo, io lo sono, ma abbiamo la sicurezza del perdono. Il corrotto fa finta di essere una persona onorevole ma alla fine nel cuore c’è putredine”.

La Pasqua è la festa più importante dell’anno e su questo punto il Pontefice batte molto nel suo discorso. “Ma io vorrei farvi una domanda – dice Papa Francesco -: quale festa è la più importante della nostra fede? Il Natale o la Pasqua? La Pasqua. Io fino a 15 anni credevo fosse il Natale”. È la Pasqua la festa della “nostra salvezza”, con essa inizia “l’annuncio della missione”, perché “Cristo è risorto”, “L’unico che giustifica, che ci fa rinascere di nuovo, è Gesù  Cristo, nessun altro, e per questo non si deve pagare nulla perché la giustificazione, il farsi giusti, è gratuito; Gesù dà la vita gratuitamente per farci santi, per rinnovarci, per perdonarci. E questo è il nocciolo di questo Triduo pasquale – afferma Bergoglio”.

Se la Pasqua è la festa della rinascita, è anche l’occasione per far rinascere a vita nuova tanti peccatori e nella notte della veglia pasquale, dice Papa Francesco, “battezzerò  a San Pietro otto persone adulte che incominciano la vita cristiana”. Dopo la festa liturgica della domenica, viene quella del Lunedì dell’angelo.   “Poi viene pasquetta per celebrare questa festa un giorno in più – continua Bergoglio -, ma è post-liturgica, è una festa familiare“. E avviandosi alla conclusione del suo discorso fatto a braccio, il Santo padre mostra ancora una volta il suo lato più spiritoso e chiede: “Mi sto allungando troppo, eh?”.

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