Finanziaria Sicilia, i nuovi flop del governo e le novità

di Redazione

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Finanziaria Sicilia, i nuovi flop del governo e le novità

| domenica 29 Aprile 2018 - 08:16

In Sicilia la maggioranza di governo continua a non reggere l’onda d’urto delle opposizioni. La finanziaria continua a essere al centro di scontri violentissimi e accuse reciproche. Il Partito democratico e il Movimento 5 Stelle, ad esempio, hanno votato contro (e fatto bocciare) la norma della finanziaria che prevedeva l’esenzione del bollo auto regionale per gli indigenti già esenti da ticket sanitario: “Si trattava di una norma bluff, senza copertura e senza alcun criterio perché alla fine gli esenti erano solo quelli con auto di potenza non superiore a 53k e con un solo mezzo a carico, cioè non riguardava nessuno e faceva solo propaganda”, hanno detto sia Giancarlo Cancelleri che Antonello Cracolici.

Finanziaria Sicilia, le tensioni della maggioranza

Insomma, si respira un’aria pesante alla corte del presidente Musumeci. Si vocifera persino di uno scontro frontale tra il governatore e il presidente dell’Ars Miccichè: “Leggo di una polemica pretestuosa sulle mie dichiarazioni in Aula. Non c’è alcuna contrapposizione tra me e il presidente dell’Ars Miccichè. Solo oggi il Parlamento ha lavorato oltre 10 ore, approvando norme importanti. Le speculazioni inutili significano che questa Finanziaria non offre pretesti per divagazioni”. 

“Potevamo garantire l’esenzione del bollo auto per i cittadini con un reddito basso, ma stamattina le opposizioni hanno bocciato la proposta in aula. Lo hanno fatto chiedendo il voto segreto – uno strumento di per sé odioso -, nascondendo così la loro individuale responsabilità – ha tuonato Micciché – Il mio ruolo di garante mi impone massimo rispetto per il mandato di ciascun parlamentare, ma non posso nascondere la mia profonda amarezza per una buona legge che è stata fatta fuori per logiche politiche. Per andar contro questa maggioranza e questo Governo, si è procurato un danno ai siciliani. Un consiglio ai colleghi deputati: si può fare opposizione senza sacrificare le leggi giuste”.

Finanziaria Sicilia, tra riconferme e novità 

Il governo, dal canto suo, prova a mandare all’esterno messaggi positivi rivendicando il via libera ad alcune norme cardine della finanziaria. È il caso, ad esempio, all’aumento si 22 milioni di euro per i fondi da destinare alle ex Province o della “salvaguardia” dell’Istituto regionale del vino e dell’olio: “Abbiamo voluto salvaguardare – spiegano il presidente della Regione Nello Musumeci e l’assessore Edy Bandiera – un ente con una storia virtuosa di oltre mezzo secolo, ma soprattutto con un futuro, visto che è impegnato nella certificazione delle più importanti produzioni di vino e olio dell’Isola, oggetto di straordinario gradimento dei mercati internazionali e protagoniste di eccellenti performance. Serve adesso una governance più oculata che non vanifichi l’odierna scelta dell’Aula”.

Approvata anche l’istituzione dell’Autorità di bacino del distretto idrografico della Sicilia. Lo prevede una norma proposta dal governo Musumeci, illustrata dall’assessore al Territorio, Toto Cordaro, e approvata dall’Aula:  “È una norma di portata storica che, con 12 anni di ritardo, istituisce l’Autorità. La Sicilia al passo con l’Europa. Per la prima volta!”.

Sicilia, la polemica bluff sui disabili

A margine dei lavori d’Aula c’è stato spazio anche per una polemica che alcuni esponenti della maggioranza definiscono “creata ad arte”. A scatenare le polemiche è stata una dichiarazione di Musumeci sui disabili: “Se non ci fossero stati i disabili gravissimi, le famiglie non avrebbero avuto un colpo in fronte e noi avremmo potuto disporre di qualche decina di milioni di euro in più, per collocarli in settori attualmente carenti di disponibilità finanziaria”.

Immediato il fuoco incrociato di M5S e Pd. “Quando ho sentito dire al presidente queste parole mi si è gelato il sangue”, dice il deputato regionale M5S Giorgio Pasqua. Daniela Vella, componente della direzione regionale del Pd, aggiunge: “Mi auguro che il pensiero del presidente Musumeci sui disabili gravissimi non corrisponda alle parole infelici pronunciate in aula“. Il Governatore, però, getta acqua sul fuoco: “Non c’è alcun caso disabili. L’unica cosa è che la Regione in passato spendeva 270 milioni di euro – replica Musumeci -Basta riascoltare la registrazione”. Insomma, un fuoco di paglia che pare già spento. 

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