Dopo la sconfitta con la SPAL di domenica scorsa, mancava solo la certezza matematica, che è inesorabilmente arrivata. Con il 4-1 rimediato sul campo del Milan nella trentaseiesima giornata del campionato di Serie A, l’Hellas Verona è ufficialmente retrocesso in Serie B,a due turni dal termine.
Un risultato ampiamente pronosticabile sin da inizio stagione, cui la formazione di Pecchia ha provato a opporsi giocando sempre con grande cuore, ma evidenziando palesi limiti a livello di rosa e di esperienza di molti titolari, troppo giovani o poco abituati a giocare ad alti livelli, si pensi ai vari Fares, Calvano, Valoti o Kean.
Al presidente Setti, adesso il compito di riorganizzare la società, dopo le dimissioni del direttore sportivo Fusco, e ripartire per una nuova rincorsa alla promozione in A, al termine di una stagione che si era aperta con premesse diverse, basti pensare all’arrivo di Cassano – poi allontanatosi – e a quello di Cerci, o alle aspettative su Pazzini, trascinatore in Serie B ma poco compatibile con le idee del tecnico Pecchia e ceduto al Levante a gennaio.