Intesa Lega-M5S, Berlusconi: “Non voteremo la fiducia”

di Denise Marfia

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Intesa Lega-M5S, Berlusconi: “Non voteremo la fiducia”

| mercoledì 09 Maggio 2018 - 08:12

La formazione di un nuovo governo a tinte “giallo-verdi” sembra ormai qualcosa di più di un disperato tentativo dell’ultimora. Oggi il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, avrebbe dovuto affidare l’incarico al futuro premier, per condurre l’Italia al voto a luglio o forse ad ottobre. Ma nel corso della giornata qualcosa è cambiato e intorno alle 13 si sono svolti diversi incontri fondamentali. Il toto-nomine che ipotizzava tra i papabili premier Elisabetta Belloni, ex segretario generale della Farnesina, o Salvatore Rossi, dg della banca d’Italia e presidente dell’Ivass, passa improvvisamente secondo piano, 

Salvini, dopo aver parlato con Meloni e Berlusconi, ha incontrato Di Maio e alla fine sono state chieste le ultime 24 ore di tempo al presidente Mattarella. L’inversione di rotta, già stamattina con le dichiarazioni del leader della Lega e del M5S, soprattutto di quest’ultimo. Per consentire il via libera da parte di FI all’Esecutivo M5S-Lega ci sarebbero anche ministri graditi al Cavaliere, nomine pesanti in Rai e nelle principali commissioni parlamentari politiche.

Governo, le novità dopo il via libera di Berlusconi

Matteo Salvini, su questo fronte, appare improvvisamente fiducioso. “Io, fino all’ultimo minuto, ci provo”, dichiara ai microfoni di Radio Capital. Già questa mattina, il leader del Carroccio aveva tirato diritto, ribadendo che fare passi avanti o indietro in questo momento potrebbe rivelarsi risolutivo. Dal canto suo anche Di Maio non nasconde un certo ottimismo: “Leggo una narrazione secondo cui si è incagliata la trattativa. Non è neppure iniziata la trattativa. Nessun litigio con la Lega e nessuna discussione. Smentisco categoricamente litigi sulla premiership, questo è il gioco di chi vuole sabotare la formazione di un governo Lega-M5S”.

“Non c’è nessuna volontà di tradire la parola data pubblicamente sul fatto di decidere un premier terzo insieme a Salvini”, continua Di Maio. “Domani ho intenzione di incontrare Matteo Salvini, iniziamo dai temi poi i nomi. La cosa importante è il contratto di governo, ci sono soluzioni che gli italiani aspettano da 30 anni”, ha quindi annunciato Di Maio parlando con i giornalisti.

In serata Salvini ha confermato: “Come promesso, stiamo lavorando fino all’ultima ora per far nascere un governo fedele al voto degli italiani. Tenuta salda per lealtà e coerenza l’unità del centrodestra, come da nota del presidente Berlusconi che ringraziamo, rimane da lavorare su programma, tempi, squadra e cose da fare. O si chiude veloce, o si vota”.

Salvini: “Noi e il centrodestra non ci separeremo”

Tenterà fino all’ultimo di formare un esecutivo politico. Per lui, non c’è governo neutrale che possa dichiararsi credibile. Non va per il sottile Matteo Salvini, ospite di Circo Massimo su Radio Capital, né glissa sulle posizioni del Quirinale. “L’unica via è dare la parola agli italiani perché diano una maggioranza perfino a legge elettorale immutata”, afferma con la stessa convinzione che ha caratterizzato tutte le sue reazioni dopo l’aut-aut di Mattarella.

Poi, sulle aperture (timide o convinte che siano) di questa mattina, il leader legista sembra contraddire quanto affermato da Di Maio. “Ci sono ancora due veti incrociati, non è cambiato niente. Io in mezzo, nessuno dice no alla Lega”, prosegue, infatti, Salvini. Prima di lasciare la trasmissione, inoltre, ribadisce la sua lealtà alla coalizione di centrodestra: “Noi e FI ci siamo presentati insieme, non cambio idea. Se c’è un accordo di tutti, e magari qualcuno accompagna con sostegno indiretto, ne parliamo. Ma non sarò io a frantumare le coalizioni”. Il prerequisito sarebbe, sempre e comunque, l’unità del centrodestra. “Qualunque cosa accada l’alleanza del centro destra non si romperà, è un prerequisito”, si rivolge così ai cronisti nelle ore concitate che potrebbero, dopo 2 mesi di estenuanti trattative, partorire l’esecutivo. Il Carroccio conta di poter fare da ago della bilancia tra Berlusconi e il Movimento.

Berlusconi: “Nessun veto al M5S”

E un piccolo passo indietro, anche se “passivo”, lo fa Berlusconi: “Non possiamo dare oggi il nostro consenso ad un governo che comprenda il Movimento 5 Stelle. Se però un’altra forza politica della coalizione di centrodestra ritiene di assumersi la responsabilità di creare un governo con i Cinquestelle, prendiamo atto con rispetto della scelta. Non sta certo a noi porre veti o pregiudiziali“. 

“In questo caso non potremo certamente votare la fiducia”, spiega il leader di Forza Italia. “Sulle prospettive di andare al governo, il Movimento 5 Stelle “ha dimostrato anche in queste settimane di non avere la maturità politica per assumersi questa responsabilità. Questo lo abbiamo sempre detto, e per quanto ci riguarda non è mai neppure cominciata una trattativa, né di tipo politico, né tantomeno su persone o su incarichi da attribuire”. 

Di Maio: “Nessun veto a Berlusconi”

E nel corso della mattinata era arriva la dichiarazione che non ti aspetti, firmata Luigi Di Maio. Il M5s “non pone alcun veto su Silvio Berlusconi, vuole semplicemente dialogare con la Lega”. Lo ha precisato il candidato premier 5 Stelle, Luigi Di Maio, parlando dello stallo nella formazione del governo dopo il mancato accordo col centrodestra. “Abbiamo fatto un passo indietro per andare avanti insieme. Per me l’interlocutore a destra era la Lega e a sinistra era il Pd, ma entrambi hanno deciso di tornare in campagna elettorale”, ha aggiunto.

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