Vasco Rossi: “Il Modena Park? Una seduta psicoanalitica”

di Veronica Mandalà

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Vasco Rossi: “Il Modena Park? Una seduta psicoanalitica”

| lunedì 21 Maggio 2018 - 17:30

“Voglio una vita che non è mai tardi, di quelle che non dormi mai”: canta Vasco Rossi in ‘Vita Spericolata‘. Una vita all’insegna degli stadi, del rock e della musica: tutti espedienti che accompagneranno il Rocker di Zocca nel nuovo ‘Vasco Non Stop Live’ per tutto il mese di giugno.

Vasco ha fatto le prove del suo ‘Vasco Non Stop Live’ al Rockisland di Rimini. “Non mi considero un Dio, nemmeno un Messia ma una rockstar”, afferma il Blasco nel corso di una lunga intervista rilasciata alla stampa. Dal suo futuro al rock, dalla situazione in Italia ad ‘Albachiara’, dalla trap a Sanremo e  Claudio Baglioni. Nessuna esclusione di colpi, insomma!

Il successo del ‘Modena Park’

“Qualcuno pensava che potessi smettere, fermarmi e sedermi sugli allori, ma se lo avessi fatto non sarei stato io. Non ci penso a fermarmi, anche perché stare sul palco mi tiene in riga. Procediamo ad libitum”: ha confessato Vasco Rossi, che non ha intenzione di fermarsi dopo il record del ‘Modena Park della scorsa estate. Evento che ha segnato la presenza di 225mila persona, entrando di fatto nella storia della musica.

Il successo del Modena Park ha rinvigorito Blasco, come per sua stessa ammissione: “Oltre ad essere stato una seduta psicoanalitica che mi ha riappacificato con me stesso e con la mia storia, è stato uno spartiacque: c’è un prima e c’è un dopo Modena”. Quello è stato un evento unico – ha proseguito -, ma non ci penso nemmeno a rifarlo. Magari per i 50 anni di carriera se saremo ancora qui”.

Le tappe del ‘Vasco Non Stop Live’

Il via ufficiale è l’1 e 2 giugno a Torino, cui seguono Padova il 6 e 7, Roma l’11 e 12, Bari il 16 e 17, Messina il 21, mentre gli altri stadi  sono stati già opzionati per il 2019.

Novità assoluta rispetto al passato, con una spinta sempre più decisa verso il metal. Singolare l’apertura dei live con ‘Cosa succede in città‘: sintesi attuale di un Paese che fatica a trovare la sua strada. “È stato istintivo sceglierla, e ora capisco anche il perché – ammette Blasco -. Canto ‘guarda lì, guarda là, che confusione‘: oggi la confusione si è moltiplicata in modo esponenziale. ‘Non c’è più religione’, non ci sono più valori. E poi ‘conta si, il denaro’, soprattutto quando non ne hai. In fondo nelle mie canzoni c’è già scritto tutto, è a spiegare che faccio più casino”.

‘Albachiara’ e l’anima da ‘rockstar’

Vasco e quella sua anima da rockstar. “Mi ci autodefinii io negli anni ’80 per differenziarmi dai cantautori. Anche io sono un cantautore, ma usavo il gruppo come strumento al posto della chitarra acustica e il rock come linguaggio comunicativo, più adatto a provocare le coscienze. Che è quello che deve fare un artista”.

Rock irriverente nato con ‘Albachiara‘, definita dal Blasco la sua “prima provocazione”, in quanto “parlare di masturbazione femminile negli anni ’70 non era scontato”.

La trap, Baglioni e Sanremo

Molta curiosità desta la trap. “La ascolto, ma faccio parte di un’altra epoca. I rapper sono i nuovi cantautori. Scrivono testi provocatori, belli, potenti – dice Vasco Rossi -. E Caparezza su tutti è un genio. In giro vedo molti più talenti adesso di una volta”.

Anche Sanremo lo ha colpito, con Fabrizio Moro e Ermal Meta su tutti e Ultimo. “Moro scrive molto bene e anche se a me i duetti non piacciono, loro erano convinti e convincenti”. Qualche perplessità ha destato Claudio Baglioni: “Poteva evitare di farsi cantare le canzoni da tutti i superospiti. Poi si parla di conflitto d’interesse! Mi invitano sempre, ma di sicuro io non le canto le canzoni di Baglioni”.

Immagine del profilo Facebook di Vasco Rossi

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