Guardia Costiera: “Soccorrere chi è in difficoltà in mare è un obbligo morale”

di Redazione

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Guardia Costiera: “Soccorrere chi è in difficoltà in mare è un obbligo morale”

| martedì 26 Giugno 2018 - 18:34

“Abbiamo risposto sempre, sempre rispondiamo e sempre risponderemo a ciascuna chiamata di soccorso”. Per Giovanni Pettorino, comandante generale della Guardia Costiera, soccorrere chi è in difficoltà in mare è un “obbligo giuridico ma anche un obbligo che sentiamo moralmente” e “tutti gli uomini di mare, da sempre e anche in assenza di convenzioni, hanno portato soccorso e aiuto a chi si trova in difficoltà in mare”.

Intervistato dall’Ansa, Pettorino cita la normativa in vigore “vale a dire la convenzione di Amburgo, in particolare, e la convenzione di Montego Bay”.

“Occorre rivedere la Convenzione di Amburgo”

“Noi operiamo sulla base della Convenzione di Amburgo per la ricerca ed il soccorso in mare, che è del 1979 ed è nata per episodi che accadono una volta ogni tanto, non all’ordine del giorno. Quello che sta accadendo adesso è invece un esodo epocale, biblico, con un intero popolo che si sposta o tenta di spostarsi via mare in un tratto breve ma pericoloso, con mezzi inadeguati e dunque occorre rivedere la Convenzione”.

“Le regole attuali vanno adeguate”

Negli ultimi anni, continua Pettorino, “sono morte migliaia di persone, partite con mezzi fatiscenti, non registrati, sovraffollati, senza dotazioni adeguate. Le regole attuali vanno adeguate, funzionano benissimo per emergenze episodiche, ma non possono essere trasferite ad una situazione di esodo biblico che dura da anni”.

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