Marchionne “irreversibile”, al suo capezzale la compagna e i figli

di Rosanna Pasta

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Marchionne “irreversibile”, al suo capezzale la compagna e i figli

| lunedì 23 Luglio 2018 - 10:33

Sono date ormai per irreversibili e stazionarie le condizioni di Sergio Marchionne, ex Ceo di Fca, ricoverato in coma profondo all’Ospedale Universitario di Zurigo. Al momento non ci sono conferme da parte dell’azienda né sono previsti bollettini medici. Al suo capezzale, oltre a parenti, amici e collaboratori, anche la moglie Manuela Battezzato e i due figli – nati dal matrimonio precedente -, Alessio Giacomo e Jonathan Tyler. Non è soltanto la Borsa a risentire della mancanza di uno “stratega” come Marchionne, che prima di essere tale, è un uomo, un padre, un amico, un compagno. Intanto a Torino, comincia l’era di Mike Manley. 

Manuela Battezzato, compagna discreta e presente

Manuela Battezzato e Sergio Marchionne fanno coppia fissa dal 2012 ma la loro vita privata è sempre rimasta tale. Manuela, 47 anni e laureata in Scienze Politiche, è una dipendente della Fca. Il loro amore è nato in fabbrica, dopo l’acquisizione di Chrysler nel 2009 infatti, Manuela ha approfondito il rapporto con Sergio grazie al suo ruolo di coordinamento tra l’ufficio stampa torinese e quello di Detroit. In queste difficili ore per Marchionne, Manuela ha raggiunto il compagno in coma in Svizzera, per vegliarlo insieme ai figli al suo capezzale. 

Elkann e il triste annuncio: “Marchionne non tornerà”

Addolorato il messaggio che John Elkann manda ai 238mila dipendenti di Fca nel mondo. “Questa è senza dubbio la lettera più difficile che abbia mai scritto – dice Elkann -. È con profonda tristezza che vi devo dire che le condizioni del nostro Amministratore Delegato, Sergio Marchionne, che di recente si è sottoposto a un intervento chirurgico, sono purtroppo peggiorate nelle ultime ore e non gli permetteranno di rientrare in FCA”.

Un colpo duro per i dipendenti di un Gruppo che è riuscito a rialzare la testa grazie alla gestione di Sergio Marchionne. “Ci ha salvati – si legge su Repubblica – ma c’è ancora paura per il futuro“. Il manager è descritto come un uomo esigente ma che ha sempre rispettato gli impegni e le esigenze della fabbrica. 

Marchionne, il manager filosofo dall’infanzia difficile

“Gabetti ed io avremmo potuto considerarlo per la nostra età un figlio (il mio primo ha soltanto quattro anni di meno) e invece divenne un nostro fratello, che ci consultava e ci insegnava che cosa vuol dire occuparsi del successo di una grande azienda. Il dolore per la sua malattia è indicibile”. Sono le parole accorate e intrise di commozione che Franzo Grande Stevens, legale di Gianni Agnelli, scrive in una lettera pubblicata sul Corriere della Sera. 

Nella vita di Sergio Marchionne non è mai mancata la filosofia, da grande conoscitore, infatti, l’ha sempre messa a supporto della sua vita. “Quando conobbi Marchionne – scrive ancora Stevens sul Corriere – gli citai per caso, nel nostro colloquio, un filosofo e mi accorsi che egli conosceva benissimo la filosofia a cominciare da Voltaire e Machiavelli: e gli consigliava perciò il «senso della disciplina» e la consapevolezza dell’«importanza della cultura»”.

Un’infanzia difficile, che insegnò al leader di Fca il rigore ma anche la capacità di riuscire a rialzarsi. Nella sua lettera, Stevens racconta che Marchionne, dopo la morte del padre maresciallo dei carabinieri, dovette emigrare con la madre da Chieti a Toronto, presso una zia che vendeva ortofrutticoli. Fu lì che Marchionne imparò a “cavarsela” e intraprese gli studi che lo iniziarono alla filosofia. 

Il valore di Marchionne venne presto riconosciuto anche in Italia. “La sua scelta di amministratore delegato della Fiat (oggi Fca) è dovuta a Umberto Agnelli, che prima di morire raccomandò a Gabetti e a me di chiamarlo in azienda”, scrive Stevens, che conclude così la sua lettera: “Marchionne ha lasciato una società che ha raggiunto l’incredibile risultato dell’azzeramento del debito e l’avvio di una vita di successi. Mi auguro che sulla strada che egli ha tracciato, sul suo esempio, la Fca prosegua con gli stessi risultati. Soltanto così il grande dolore di tutti noi potrà alleviarsi”. 

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