Roma, al via sgombero campo nomadi per problemi sanitari

di Rosanna Pasta

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Roma, al via sgombero campo nomadi per problemi sanitari

| giovedì 26 Luglio 2018 - 10:58

Nel campo nomadi Camping River di Roma sono iniziate le operazioni di sgombero per problemi sanitari. La Corte europea per i diritti dell’uomo aveva bloccato lo sgombero fino al 27 luglio ma vigili e assistenti sociali si sono già recati per il campo per avviare le procedure. “Legalità, ordine e rispetto prima di tutto!”, ha commentato il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, su Twitter. 

Roma, al via sgombero campo nomadi per problemi sanitari

Nel campo in via Tenuta Piccirilli alla periferia nord di Roma – di cui già era stata disposta la chiusura -,  oltre ai caschi bianchi, si è recata la polizia di Stato. Si apprende anche che gli operatori della sala operativa sociale hanno offerto accoglienza immediata nel circuito capitolino proponendo soluzioni che permettono ai nuclei familiari di restare uniti.

La prima famiglia, composta da 5 persone, è stata trasferita in una struttura di accoglienza offerta dal Comune che consente al nucleo di restare unito. Le persone che avrebbero dato disponibilità a trasferirsi in centri di accoglienza sono 24.

Già nei giorni scorsi la Corte europea si era espressa sulla necessità di trovare soluzioni alloggiative che mantenessero unite le famiglie. Negli ultimi 5 giorni altre 10 persone (oltre a 14 già partite e a 5 che si apprestano a farlo) hanno accettato il rientro volontario assistito nel loro Paese di origine.

La decisione dello sgombero è stata varata dopo un’ordinanza sindacale firmata a metà luglio che fa riferimento alla “sussistenza di gravi situazioni di criticità inerenti lo stato di salubrità dell’area” sulla base dei recenti rapporti dell’Arpa e della Asl. Pertanto, si riteneva “inderogabile adottare le necessarie misure volte a salvaguardare nell’immediatezza le condizioni igienico-sanitarie dell’area e la salute delle persone ancora presenti nell’insediamento nonché dei cittadini che vivono nelle zone circostanti”.

Residenti: “Ci trattano come animali” – Vigili di Roma: “Sono voci false”

Il Comando del Corpo di Polizia Locale di Roma Capitale parla di uno “sgombero pacifico” e smentisce la notizia secondo la quale alcuni residenti del campo nomadi sostenevano di essere trattati “come animali”. “Le operazioni al Camping River si stanno svolgendo in maniera del tutto pacifica– scrivono i vigili in una nota -. Sono quindi false le voci secondo le quali sarebbe stata usata violenza ai danni dei residenti e utilizzato lo spray al peperoncino. L’ingresso al campo è avvenuto, tra l’altro, con personale dei servizi sociali di Roma Capitale, che ha da subito offerto assistenza alloggiativa alternativa, accettata da alcuni nuclei familiari. L’intera attività è stata video registrata, a testimonianza della correttezza e del rispetto utilizzati verso donne, uomini e soprattutto bambini. Tutti i filmati saranno consegnati alla Procura della Repubblica”.

Non sembra la pensassero allo stesso modo alcuni abitanti del campo sgomberato. “Questa mattina sono venuti per buttarci fuori – ha raccontato Florin, 31 anni, uno dei nomadi del Camping River – ci hanno trattato come animali. C’è stata violenza, hanno spinto le donne e usato lo spray al peperoncino su una signora. Qualcuno è uscito volontariamente, qualcuno è svenuto, le donne strillavano. Io sto andando a prendere la mia roba non so dove andrò”. 

Il presidente del Pd, Matteo Orfini, ha sottolineato in un Tweet come attraverso lo sgombero del campo nomadi di Roma si stesse soltanto umiliando persone deboli in cambio di voti. “Stanno sgomberando il Camping River. Senza dire nulla alle famiglie sulle soluzioni alternative, senza un progetto. Senza nulla se non la voglia di prendere voti umiliando i deboli. Questo sono la Raggi e Salvini. Non vogliono risolvere i problemi, vogliono diffondere l’odio”, ha scritto.

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