Manovra 2019, i punti fondamentali

di Redazione

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Manovra 2019, i punti fondamentali

| martedì 16 Ottobre 2018 - 15:00

La manovra economica è stata approvata dal Governo, frutto di un accordo raggiunto nelle ultime ore. 

I Punti fondamentali

BLOCCO – Aumenti IVA:  che invece sarebbero scattati  il primo gennaio 2019, dal 10 all’11,5% per l’aliquota più bassa, dal 22% al 24% per la più alta.

PENSIONI D’ORO – E’ previsto Il taglio delle pensioni sopra i 4.500 euro netti al mese per quella parte non coperta dai contributi  fino ad oggi versati. Questa misura dovrebbe portare nelle casse dello Stato un gettito di un miliardo di euro in tre anni.

LEGGE FORNERO – La modifica  alla legge è stata voluta sia da 5Stelle sia dalla Lega. Da febbraio potrà andare in pensione chi raggiunge quota 100 con 62 anni di età e 38 di contributi. L’impegno di spesa è di 7 miliardi di euro

PACE FISCALE – L’accordo raggiunto dopo un lungo braccio di ferro sul decreto fiscale collegato alla legge di bilancio stabilisce un’aliquota al 20% per sanare il pregresso di chi ha già presentato la dichiarazione dei redditi. E’ possibile presentare  una  dichiarazione integrativa ma con la possibilità di far emergere fino ad un massimo del 30% in più rispetto alle somme già dichiarate e comunque con un tetto di 100.000 euro.

CONTENZIOSI – Per ridurre il contenzioso, si potranno inoltre sanare le liti con il fisco pagando in 5 anni il 20% dell’imponibile senza sanzioni o interessi il 50% in caso di vittoria del contribuente in primo grado, ed il 20% in caso di vittoria in secondo grado.

ROTTAMAZIONE  E STRALCIO – Saranno cancellati sanzioni ed interessi  delle cartelle Equitalia ed i pagamenti  potranno essere fatti in 20 rate in 5 anni

Le cartelle sotto i mille euro accumulate dal 2000 al 2010 saranno completamente stralciate

FLAT TAX – Si  rinnova la misura già esistente ma in scadenza a dicembre estendendola  ad autonomi, Snc, Sas e Srl che optano per il regime di trasparenza e che abbiano ricavi fino a 65.000 euro. Dai 65.000 ai 100.000 euro si pagherebbe un’ addizionale del 5%. Alle  start up e alle attività avviate dagli under 35 è riconosciuto un supersconto al 5%. 

REDDITO DI CITTADINANZA – L’impegno di spesa è di 9 miliardi (di cui 2,6 da attingere dalle risorse già stanziate per il Rei) a cui aggiungere un ulteriore miliardo per il potenziamento  dei centri per l’impiego. Si prevede che sarà operativo entro i primi tre mesi del 2019. L’assegno da 780 euro sarà caricato sul bancomat, con una sorta di monitoraggio degli acquisti e verrà erogato solo a patto di frequentare corsi di formazione e di prestare 8 ore a settimana di lavoro socialmente utile. I centri per l’impiego dovranno offrire lavoro agli interessati, i quali dopo il rifiuto di tre offerte decadranno dal beneficio. Non è chiaro se è prevista una ” destinazione geografica”.

SGRAVI IRES. TAGLIO FINO  AL 15% SUGLI UTILI D’IMPRESA – L’aliquota al 24% scenderebbe di 9 punti sugli investimenti in ricerca e sviluppo, in macchinari e in assunzioni stabili. Dovrebbero essere anche confermati gli ammortamenti di Industria 4.0.

GIOCO D’AZZARDO E SIGARETTE – Viene  aumentata la tassazione sul gioco d’azzardo e nuove norme per chiudere il pregresso sulle sigarette elettroniche per  salvaguardare migliaia di posti di lavoro nel settore.

NON PIU’ SCONTI ACE E IRIP – Per finanziare le agevolazioni fiscali alle imprese saranno abolite l’Ace, l’Aiuto alla crescita economica, e la mai nata imposta ridotta Iri, destinata al mondo delle Pmi e attesa dal primo gennaio 2019. Il recupero finanziario è di circa tre miliardi.

 TAGLI  ALLE SPESE – I ministeri devono operare tagli per un miliardo l’anno. Lo sforzo richiesto potrebbe essere però superiore, pari a 3-4 miliardi. T aglio di 1,3 miliardi in 3 anni  alle spese sull’immigrazione, di cui 500 milioni nel 2019, derivanti dalla previsione  di minori sbarchi e dal taglio “dei i 35 euro al giorno”.

IINVESTIMENTI – Si prevede che valgano lo 0,2 del Pil, pari a 3,5 miliardi. Oltre alle risorse finanziarie si punta a sbloccare gli investimenti  dei bilanci dei Comuni e ad   una revisione della soglia per gli appalti senza gara.

 DECRETO – Un secondo decreto scorpora dal dl fiscale norme altrimenti non omogenee. Il dl rinominato “taglia scartoffie e leggi inutili” cancella oltre 100 adempimenti per le imprese; ingloba misure per garantire una Rc auto “più equa”; stabilisce l’incompatibilità tra ruolo di governatore regionale e commissario alla sanità; per bloccare i pignoramenti della casa per chi ha crediti verso la P.A. (norma Bramini).     
 
 
 
 

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