Catania, arresti per corruzione e gare truccate: domiciliari a Sindaco di Bronte

di Redazione

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Catania, arresti per corruzione e gare truccate: domiciliari a Sindaco di Bronte

| venerdì 30 Novembre 2018 - 13:12

La Guardia di Finanza ha posto agli arresti domiciliari cinque persone nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Catania sulla “gestione monopolistica delle escursioni sull’Etna“. Le ipotesi di reato sono: turbata libertà degli incanti, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio per l’affidamento del servizio di trasposto a fini turistici sul versante Nord dell’Etna. Altre 18 persone sono indagate. 

Corruzione e gare truccate, 5 arresti nel Catanese

Sono finiti in manette l’imprenditore Francesco Augusto Russo Morosoli, di 41 anni, e il dirigente dell’area tecnica del Comune di Linguaglossa, Francesco Barone, di 65 anni, per turbata libertà degli incarti e corruzione. Su Morosoli si indaga anche per “estorsione ai dipendente dell’emittente Ultima tv”, di cui è editore, e per evasione fiscale. 

L’inchiesta ha coinvolto anche Simone Lo Grasso, di 46 anni, e Salvatore Di Franco, 58 anni, dirigenti dell’impresa “Russo Morosoli Invest s.p.a.” per “plurime ipotesi di reato di turbata libertà degli incanti corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio correlati a gare pubbliche, indette per l’affidamento del servizio di trasposto a fini turistici sul versante Nord dell’Etna (pista rotabile di Piano Provenzana) negli anni 2016, 2017 e 2018 e per l’affidamento in concessione di un immobile di proprietà del Comune di Linguaglossa sito in località Monte Conca, avvenuto nell’anno 2018”

Ai domiciliari anche il sindaco di Bronte, Graziano Calanna, di 47 anni, indagato per istigazione alla corruzione per la gara sulla manutenzione dell’acquedotto comunale e lo sfruttamento dell’energia elettrica prodotta. Dall’inchiesta è emerso che Calanna chiedeva ad un’azienda interessata all’affidamento dell’acquedotto comunale di Bronte, di prevedere un aumento di 20.000 euro del costo del collaudo nel piano dei pagamenti di spesa, con lo scopo di tenere illecitamente per sé la predetta somma. 

Altre 18 persone sono indagate. Le loro abitazioni sono state perquisite per accertare ulteriori episodi illeciti emersi durante le indagini. 

 

 

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