Villa Malfitano, un week-end sul costume della Palermo fin de siècle

di Redazione

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Villa Malfitano, un week-end sul costume della Palermo fin de siècle

| mercoledì 12 Dicembre 2018 - 10:40

Si concludono le manifestazioni che si sono svolte a Villa Malfitano dal 17 novembre scorso, portando nuova luce sui Whitaker e sul costume della Palermo fin de siècle. Un week-end di approfondimenti scientifici a Villa Malfitano in cui scenderanno in campo studiosi e docenti universitari provenienti dagli atenei italiani ed europei. Villa Malfitano, per oltre un mese, si è trasformata in palcoscenico, in teatro, in sede di eventi culturali di mostre, sfilate in costumi d’epoca e concerti.

Il programma del week-end a Villa Malfitano

Venerdì 14 dicembre a partire dalle 9 a Villa Malfitano sarà dedicato ad approfondimenti sul tema: “Il Mediterraneo e il decennio Inglese in Sicilia 1806-1815”. I relatori saranno: Luigi Mascilli Migliorini, Università di Napoli l’Orientale; Michela D’Angelo, Università di Messina; Antonino De Francesco, Università di Milano; Renata De Lorenzo, Università di Napoli Federico II; John Davis, University of Connecticut: Gerassimos Pagratis, Università di Atene; Chiara Pulvirenti Università di Catania. Nella prima sessione pomeridiana, a partire dalle 15 approfondimenti sul tema: “La Sicilia nel decennio inglese 1806-1815”. Ad intervenire Marcello Saija, Università di Palermo; Rosario Lentini, Palermo; Maria Teresa Di Paola, Università di Messina; Massimo Lo Curzio, Università di Reggio Calabria; Claudio Paterna, dell’istituto per la storia del Risorgimento di Palermo. Nella seconda sessione pomeridiana, a partire dalle 17,45: “Gli Inglesi in Sicilia nell’ottocento”, interverranno: Giuseppe Barone dell’Università di Catania, Angelo Granata dell’Università di Catania, Alessia Facineroso, Università di Catania.

Sabato 15 dicembre nell’unica sessione mattutina, a partire dalle 9 sarà la volta de “Il costituzionalismo inglese in Sicilia e il contesto europeo”. Interverranno Wanda Mastor, Universite di Toulose; Werner Daum, Fern Universitat in Hagen; Carlo Ricotti, Università di Roma La Sapienza; Daniela Novarese, Università di Messina; Giorgio Scichilone, Università di Palermo. A concludere la mattinata e gli eventi di Villa Malfitano sarà Gaetano Armao dell’Università di Palermo che parlerà dei valori costituzionali in Sicilia: 1812, 1848,1946.
“Abbiamo voluto dedicare questo convegno internazionale al cosiddetto decennio inglese di Sicilia (1805 – 1815)- spiega Marcello Saija, presidente del comitato scientifico del convegno – perché esso rappresenta per l’Isola un importante momento di transizione dall’Ancien Regime alla modernità. Vengono, infatti, alla luce le spinte riformiste maturate nel periodo caraccioliano e del vicerè Caramanico, interrotte con gli eventi giacobini di fine del XVIII secolo ma riprese nel primo quindicennio del secolo successivo. Così, mentre il Mezzogiorno continentale vive l’esperienza murattiana che liquida la feudalità con il tentativo di costruire l’amministrazione di uno Stato, la Sicilia, nel 1812, con una Costituzione, vive il compromesso tra il ceto aristocratico e la monarchia borbonica che avrà conseguenze notevolissime sulla storia isolana per tutto l’Ottocento e per buona parte del ‘900”.

“La Sicilia deve ritornare ad essere terra attrattiva per gli investitori e per chi vuole venire ad abitarci proprio come avveniva tra la fine dell’ ottocento e i primi del novecento quando arrivarono importanti famiglie inglesi come i Whitaker. Nella legge di stabilità della Regione sono previste misure di agevolazione fiscale”, ha detto il vicepresidente della Regione Gaetano Armao aprendo i lavori del convegno sul decennio inglese in Sicilia. E ha aggiunto: “Procederemo da subito con delle misure che consentiranno ai pensionati di acquistare case e terreni. Stiamo lavorando anche alle agevolazioni che riguardano le imprese. Quest’ ultimo aspetto passa per una trattativa con lo Stato”. 

La rassegna fa parte degli eventi finanziati da “Palermo Capitale italiana della Cultura 2018”, grazie al protocollo di intesa tra la Regione Siciliana, l’Assessorato Regionale al Turismo, il Comune di Palermo e la Fondazione Sant’Elia.

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