Mafia, affari e giochi online: tre fermi e un sequestro da 5 milioni

di Redazione

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Mafia, affari e giochi online: tre fermi e un sequestro da 5 milioni

| venerdì 22 Febbraio 2019 - 07:34

Le mani della mafia sui giochi online. I carabinieri di Trapani e di Mazara del Vallo, coadiuvati dal Ros, hanno eseguito tre fermi e sequestrato beni per circa 5 milioni di euro nei confronti degli imprenditori Calogero Jonn Luppino, campobellese di 39 anni, lo zio Salvatore Giorgi, 60 anni, anche lui di Campobello di Mazara, e Francesco Catalanotto, di Castelvetrano, gestore di un centro scommesse a Campobello di Mazara.

I tre sono accusati di associazione mafiosa, estorsione e altro. Le indagini hanno permesso di monitorare la rapidissima ascesa imprenditoriale di Luppino nel mondo delle scommesse e giochi on line. Ascesa favorita dagli affiliati ai mandamenti mafiosi di Castelvetrano e Mazara del Vallo, che obbligavano i vari esercizi commerciali ad istallare le apparecchiature delle società di Luppino e Giorgi, a fronte di pesanti ritorsioni.

Le mani della mafia sui giochi online

Dal canto suo Luppino, aiutato da Giorgi che gestiva la cassa dell’associazione mafiosa in questo settore imprenditoriale, si occupavano del sostentamento, relativo alle spese legali e alle altre necessità del boss detenuto Franco Luppino, oltre al finanziamento dei vertici delle famiglie mafiose di Campobello di Mazara, Mazara del Vallo e Castelvetrano. In particolare Catalanotto, rappresentava l’anello di congiunzione operativo tra Luppino e la famiglia di CAstelvetrano, vantava una particolare vicinanza a Rosario Allgra, cognato del latitante Matteo Messina Denaro.

La dda di Palermo ha inoltre notificato un avviso di garanzia con invito a comparire al deputato regionale di Forza Italia Stefano Pellegrino. Il parlamentare è indagato di corruzione elettorale. Secondo gli investigatori, Luppino e Giorgi supportavano la candidatura alle elezioni regionali del politico locale, promettendo e somministrando generi alimentari a cittadini del luogo in cambio della promessa di voto.

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