Ue, squilibri eccessivi in Italia: è un rischio per gli altri

di Redazione

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Ue, squilibri eccessivi in Italia: è un rischio per gli altri

| mercoledì 27 Febbraio 2019 - 12:45

Lo stato dell’economia italiana preoccupa ancora la Commissione Ue, per la quale, in Italia, ci sono ancora squilibri economici “eccessivi”. In particolare “il debito alto e la protratta scarsa produttività implicano rischi con rilevanza transnazionale, in un contesto di alto livello di npl e di disoccupazione. Il debito non scenderà nei prossimi anni, visto che la debole prospettiva macro e gli attuali piani di bilancio del Governo, anche se meno espansivi di prima, implicano un deterioramento dell’avanzo primario”. Lo si legge nel Country Report sull’Italia.

Ue, squilibri eccessivi in Italia: è un rischio per gli altri

La Commissione Ue nel Country Report sull’Italia riferisce che “Tassi più alti rispetto ai livelli di inizio 2018 stanno intaccando i costi di funding delle banche e i buffer di capitale, pesando sulla fornitura del credito all’economia e sulla crescita del Pil”. E ancora: “Lo stock di sofferenze bancarie ha continuato a scendere significativamente, ma mantenere il passo di riduzione degli npl sarà impegnativo date le condizioni del mercato”.

“La manovra 2019 – si legge nelle conclusioni del documento – include misure che rovesciano elementi di importanti riforme fatte in precedenza, in particolare sulle pensioni, e non include misure efficaci per aumentare il potenziale di crescita”. “Nonostante alcuni progressi nel riparare i bilanci delle banche, riforme sul diritto fallimentare e politiche attive del mercato del lavoro, lo slancio delle riforme è ampiamente in stallo nel 2018”.

Alta l’attenzione dell’Europa sull’Italia. “Rimaniamo preoccupati che il debito non scende a causa dei piani economici deboli del Governo – ha detto il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis presentando i Country Reports – , in generale lo slancio delle riforme si è fermato”. E ha aggiunto: “La Commissione resta vigile e monitorerà da vicino la situazione italiana” per fare valutazione in primavera basata soprattutto “sul livello di ambizione del programma nazionale di riforme”.

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