Spaccio davanti alle scuole di Guidonia, scatta il blitz: 13 arresti

di Redazione

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Spaccio davanti alle scuole di Guidonia, scatta il blitz: 13 arresti

| lunedì 04 Marzo 2019 - 08:33

Spacciavano nelle case popolari del quartiere Collefiorito e anche davanti all’istituto comprensivo “Montelucci” di Guidonia Montecelio, in provincia di Roma. I carabinieri di Tivoli hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 13 persone (8 in carcere e 5 agli arresti domiciliari) per il reato di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. L’indagine “Torre 18” ha consentito di disarticolare una vera e propria “piazza di spaccio”, che è riuscita nel tempo ad affermarsi come uno dei più grandi supermarket della cocaina dell’area tiburtina.

L’indagine ha avuto inizio alla fine di giugno dell’anno 2017. Nel corso dell’attività sono stati riscontrati tutti gli elementi propri di una vera e propria organizzazione criminale. La banda, oltre ad elargire uno stipendio settimanale agli affiliati che lavoravano su più turni al fine di garantire l’apertura della piazza di spaccio per 14 ore al giorno, forniva assistenza legale ai membri della consorteria criminale.

Spaccio a Guidonia, 13 arresti

Erano stati persino predisposti impianti tecnologici di sorveglianza quali telecamere e sensori di movimento utili a rilevare presenze nell’area esterna del perimetro della Torre 18 di possibili appartenenti alle forze dell’ordine. Gli indagati hanno sempre potuto “contare” sulla collaborazione di molti condomini, a cui affidare i proventi quotidiani dello spaccio per eludere l’azione degli investigatori in caso di perquisizioni domiciliari.

Le indagini “hanno consentito di operare 8 arresti in flagranza di reato, identificare 105 assuntori segnalati al Prefetto, il sequestro di circa 1 chilo di cocaina per un complessivo di quasi 1000 dosi confezionate singolarmente e di una pistola”. Oltre ai membri della banda, 20 persone sono state denunciate in stato di libertà per favoreggiamento personale. Numerose le perquisizioni domiciliari delegate e di iniziativa che i carabinieri hanno eseguito a carico di altrettanti soggetti ritenuti vicini al gruppo criminale.

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