Ambiente, pronto un nuovo piano per la salvaguardia del lupo

di Rosanna Pasta

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Ambiente, pronto un nuovo piano per la salvaguardia del lupo

| martedì 02 Aprile 2019 - 10:25

Il ministero dell’Ambiente ha elaborato un nuovo piano per la salvaguardia del lupo. Si esclude la caccia e si mantengono le misure per la convivenza tra lupi e bestiame. Il “Piano di conservazione e gestione del lupo in Italia” è stato consegnato alla Conferenza Stato-Regioni in attesa di approvazione.

Ambiente, pronto un nuovo piano per la salvaguardia del lupo

Il nuovo piano esclude le uccisioni. I cosiddetti “abbattimenti controllati”, previsti nel precedente piano del 2017, avevano provocato accese polemiche e proteste di cittadini e ambientalisti sino al congelamento del provvedimento nella Conferenza-Stato-Regioni. Non è prevista quindi la riapertura della caccia. Rimangono, invece, tutte le altre misure per permettere la convivenza fra lupi e bestiame.

Il documento sostituisce quello attualmente in vigore, risalente al 2002. Il nuovo piano prevede 22 azioni che puntano “alla conservazione” della biodiversità e a “minimizzare il suo impatto sulle attività dell’uomo”. Fra gli interventi, a quanto si apprende, sono allo studio misure sperimentali sull’esempio di alcuni Paesi europei.

Il documento si compone di 55 pagine.Redatto dopo consultazioni con Regioni, Province Autonome, Ispra e portatori di interesse, aggiorna al 2017-2018 la stima della distribuzione della popolazione di lupo sulle Alpi. La stima vede un aumento sulle Alpi a 293 individui rispetto ai 100-130 indicati nel 2015 mentre sugli Appennini la si conferma in 1.580 animali in media con i valori compresi tra 1.070 e 2.472. Il piano ricorda che in Italia è presente circa il 9-10% della consistenza del lupo a livello europeo, esclusa la Russia. A livello comunitario invece è del 17-18%. In sostanza, è quasi triplicata in tre anni la presenza dei lupi sulle Alpi.

Con il nuovo piano, il ministero dell’Ambiente rafforza e allarga il proprio coinvolgimento. Tra le misure c’è il monitoraggio del lupo attraverso il supporto tecnico dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) in modo da avere dati più affidabili (in assenza di un censimento preciso) e punta a una maggiore informazione e comunicazione pubblica dell’impatto dei cani vaganti e degli ibridi lupo-cane sulla conservazione della specie.

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