Di Maio va da Mattarella e chiama Salvini: “Il M5S vuole continuare”

di Redazione

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Di Maio va da Mattarella e chiama Salvini: “Il M5S vuole continuare”

| mercoledì 05 Giugno 2019 - 01:18

Il vicepremier Luigi Di Maio è salito al Quirinale per conferire con il presidente Sergio Mattarella. Nel corso del colloquio il leader dei 5 stelle assicurato al Capo dello Stato – riporta Ansa.it – che c’è la volontà da parte dei 5 stelle di andare avanti. Su questo il capo dello Stato avrebbe espresso la necessità di fare al più presto chiarezza nella maggioranza.

Il presidente – si apprende dagli ambienti parlamentari – avrebbe tra l’altro espresso preoccupazione per l’andamento dell’economia e rimarcato la necessità di far quadrare i conti.  “Il governo deve andare avanti per 4 anni, io l’ho sempre detto. Quando non saremo d’accordo su delle cose lo diremo però per fare il bene di questo paese serve una maggioranza compatta”, ha detto Di Maio.

Di Maio va da Mattarella e chiama Salvini

“Ora dobbiamo necessariamente affrontare il tema della legge di bilancio che non prevede solo accordi di maggioranza ma la compattezza del governo per riuscire ad affrontare una grande sfida”, ha detto Di Maio durante la telefonata con Matteo Salvini per cercare una pax momentanea. “Ora è il momento di dare stabilità al paese e soluzioni ai problemi sul piatto come il salario minimo e le risposte alle famiglie”.

“La telefonata con Salvini? Io non sono mai stato una persona orgogliosa e stamattina visto che c’era un’impasse sullo sblocca cantieri ho chiamato Salvini: credo che nei prossimi giorni sarà importante lavorare a pieno regime“. Ed quindi arrivato il superemendamento allo sblocca cantieri sul quale hanno trovato un’intesa M5S e Lega. Accoglie alcune delle novità già approvate dalla commissione.

Su tutte la soglia al 40% del possibile ricorso al subappalto e le modalità, fissate a più scaglioni, per l’affidamento dei lavori senza gare ma con diverse procedure negoziali. L’emendamento, che è composto da oltre 14 pagine ricche di rimandi e di correzioni all’emendamento originario, prevede che alcune norme siano valide solo per il 2019 e il 2020 fino ad una riforma del codice degli appalti.

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