Fumata nera sulle Autonomie, Lega e M5S non trovano l’accordo

di Redazione

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Fumata nera sulle Autonomie, Lega e M5S non trovano l’accordo

| mercoledì 26 Giugno 2019 - 07:28

Fumata nera sul tema della Autonomie dopo un vertice durato circa tre ore a Palazzo Chigi. Lega e M5S non hanno trovato un accordo. Il testo sulle intese regionali, quindi, non sarà sul tavolo del Consiglio dei Ministri. Probabilmente mercoledì un nuovo vertice.

Fumata nera sulle Autonomie, Lega e M5S non trovano l’accordo

Sul provvedimento, dunque, è scontro tra i due partiti alla maggioranza. Intanto da fonti della Lega citate da Ansa emergono accuse.”Sull’Autonomia 5 stelle fanno muro e si nascondo dietro ai burocrati. Ennesima riunione a vuoto”. “I 5 stelle chiedono tempo e chiedono un incontro il prossimo mercoledì. Nessun nodo risolto. Bloccano qualsiasi iniziativa”, continuano dalla Lega al termine del primo vertice a Palazzo Chigi, quello sull’Autonomia.

Pronta la replica dei Cinquestelle. “L’autonomia è nel contratto e si farà – dicono fonti del Movimento – . Le riunioni servono per far condividere le cose. Quando si governa in due le cose si fanno in due. Quindi nessun blocco“.

La Lega aveva tentato un’accelerazione finale sull’Autonomia di Lombardia e Veneto, insieme all’Emilia Romagna, trascinata dalla vittoria olimpica. “Quando corrono gli enti locali l’Italia vince”, aveva Matteo Salvini, tornando a indicare Roma come il luogo dove “tutto si ingolfa”.

Il M5S però mette un freno. Così interviene con decisione su argomenti come scuola, trasporti e tasse da trasferire alle ricche regioni del Nord. L’intento è quello di rallentare, se non addirittura fermare, la corsa dei governatori salviniani verso l’autonomismo. Dando al Parlamento il potere di esaminare ed emendare. Per i Cinquestelle ci vuole calma e tempo.

Manovra e Flat tax

In gioco, su un tavolo del tutto politico, ci sono la prossima manovra e la flat tax. Altro tema caro alla Lega.

Di questo parla anche Salvini che, durante il vertice a Palazzo Chigi si allontana per una intervista programmata a CartaBianca. E torna a dire che l’infrazione Ue preoccupa perché avverte: “sarebbe una scelta politica”.

In merito ai conti pubblici, si deciderà tutto nelle ultime ore prima del Cdm. Intanto, sia a Palazzo Chigi che nel M5s, c’è ottimismo sul via libera della Lega alla legge di assestamento di bilancio con una correzione dei saldi per evitare così la procedura d’infrazione Ue.

Il problema maggiore riguarda il 2020.Nel governo sarà battaglia fino alla fine e uno stop all’Autonomia potrebbe indurre Salvini a far saltare tutto. Inoltre la Lega starebbe preparando un’accelerazione delle misure fiscali (la “manovra” di cui ha parlato Salvini), con un provvedimento ad hoc, cui già lavorano gli uffici.

La matassa si complica ulteriormente perché si aggiungono tutti i temi più spinosi per il governo gialloverde. Emerge anche un’accelerazione sulla Tav. Dopo l’aumento al 55% dei finanziamenti europeii leghisti spingono perché arrivi in fretta il Sì del governo ma il M5s frena, chiede tempo e si affida al premier Giuseppe Conte.

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