Giallo Open Arms, i migranti stanno bene ma per il Cisom avevano la scabbia

di Redazione

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Giallo Open Arms, i migranti stanno bene ma per il Cisom avevano la scabbia

| venerdì 16 Agosto 2019 - 17:24

È giallo sulle reali condizioni dei migranti fatti sbarcare la scorsa notte dalla nave Open Arms per ragioni mediche. Come riporta Ansa.it, altre quattro migranti sono sbarcati la scorsa notte notte. Lo fa sapere con un tweet la stessa ong, che parla di 3 persone e di un accompagnatore fatti scendere a terra “per complicazioni mediche che richiedono cure specializzate”. “Tutte le persone a bordo devono essere fatte sbarcare urgentemente. L’umanità lo impone”, ribadisce Open Arms.

Giallo Open Arms, i migranti stanno bene

Ieri sera altri 9 migranti – di cui 5 bisognosi di assistenza per problemi psicologici e 4 familiari – erano stati evacuati. I profughi già stanotte sono stati trasferiti dal poliambulatorio dell’isola all’hotspot di contrada Imbriacola. Eppure il responsabile del Poliambulatorio di Lampedusa, Francesco Cascio, dà tutt’altra versione: “Dei 13 naufraghi fatti sbarcare dalla Open Arms solo uno aveva una otite, gli altri non avevano alcuna patologia come abbiamo accertato in banchina. Infatti, sono stati tutti condotti nell’hotspot”. “C’è qualcosa che non funziona – dice Cascio all’Ansa – perché tra i 13 migranti fatti sbarcare dalla Open Arms per motivi sanitari solo uno aveva una otite, mentre gli altri stavano bene: eppure dalla relazione dello staff Cisom (il Corpo italiano di soccorso dell’Ordine di Malta – ndr) risulta che a bordo ci sarebbero persone con diverse patologie, tra cui 20 casi di scabbia”.

Di contro nella relazione in possesso dell‘Ansa, firmata dal medico Katia Valeria Di Natale e dall’infermiere Daniele Maestrini dello staff Cisom, si legge: “La situazione generale vede condizioni igienico-sanitarie pessime: spazi non idonei a ospitare un così ingente numero di persone. I naufraghi vivono ammassati gli uni sugli altri, non c’è possibilità di deambulare, sono presenti solo due bagni chimici e spesso i naufraghi sono costretti a espletare i loro bisogni fisiologici nello stesso spazio in cui dormono e mangiano”.

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