Morbo di Parkinson, onde sonore al cervello per combattere i tremori

di Rosanna Pasta

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Morbo di Parkinson, onde sonore al cervello per combattere i tremori

| mercoledì 27 Novembre 2019 - 19:12

I tremori causati dal morbo di Parkinson potrebbero essere trattati e ridotti utilizzando onde sonore in alcuni punti mirati del cervello.

Lo ha scoperto un team di scienziati italiani. Uno studio ad hoc verrà presentato al meeting annuale della Radiological Society of North America, a Chicago.

Morbo di Parkinson, onde sonore al cervello per combattere i tremori

Svolta per la riduzione dei tremori del Parkinson. Un trattamento efficace potrebbe essere quello con speciali onde sonore indolori su zone selezionate del cervello dei pazienti.

Il team di scienziati italiani, infatti, sta utilizzando proprio gli ultrasuoni per contrastare i tremori del Parkinson. I ricercatori dell’Università dell’Aquila hanno scoperto che il 95% dei pazienti coinvolti nello studio ha visto un’immediata riduzione dei tremori dopo il trattamento con onde sonore ad alta frequenza. Inoltre, meno di uno su 10 (8%) ha presentato effetti collaterali nei sei mesi successivi.

Si tratta di un approccio mini-invasivo. La terapia ha funzionato concentrando le onde sonore su minuscole aree specifiche del cervello dei pazienti.

Questo trattamento presenta dei vantaggi rispetto alla stimolazione cerebrale profonda, tra questi un ridotto rischio di complicanze. Lo ha spiegato bene l’autore principale dello studio, Federico Bruno del Dipartimento di Scienze biotecnologiche e cliniche applicate dell’Università dell’Aquila.

“Un altro vantaggio è l’effetto immediato fornito da questo trattamento, a differenza della stimolazione cerebrale profonda che richiede un periodo di rodaggio per l’elettrostimolazione”, ha detto. “Inoltre, il trattamento con” ultrasuoni mirati “richiede un ricovero più breve ed è una procedura abbastanza ben tollerata anche da pazienti più fragili”.

Lo studio

Per lo studio del dottor Bruno e del suo team si è concentrato su un campione di 39 pazienti, con un’età media di 64,5 anni e tremori disabilitanti che non avevano risposto al trattamento. In tutte queste persone i sintomi del Parkinson erano presenti, in media, da più di 10 anni.

I ricercatori hanno valutato i soggetti in base alla gravità del tremore e al livello di qualità della vita prima del trattamento, immediatamente dopo e nel corso dell’anno successivo.

Il risultato è che 37 pazienti su 39, cioè il 95%, avevano sperimentato una riduzione sostanziale e immediata del tremore. Un effetto positivo che si è conservato anche nei successivi controlli.

“Lo studio che presentiamo descrive la nostra esperienza di oltre un anno nel trattamento del tremore con talamotomia con ultrasuoni focalizzati – commenta Bruno – L’applicazione clinica di questa tecnica per le malattie neurologiche è una novità assoluta: l’uso clinico è stato approvato dalla Food and Drug Administration meno di tre anni fa”.

Una nuova speranza, quindi, per i pazienti affetti dal morbo di Parkinson e dagli inabilitanti tremori che lo caratterizzano.

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