Volevano costituire un partito nazista, arresti e perquisizioni in tutta Italia

di Redazione

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Volevano costituire un partito nazista, arresti e perquisizioni in tutta Italia

| giovedì 28 Novembre 2019 - 10:13

La Polizia di Stato sta eseguendo in varie città della penisola numerose perquisizioni a carico di soggetti legati a gruppi dell’estrema destra. Le indagini, svolte dalla Digos di Enna con il coordinamento della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, sono dirette dalla Procura Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo di Caltanissetta. Per gli investigatori è significativo al riguardo il coinvolgimento – in qualità di addestratore – di un pluripregiudicato calabrese, ex ‘legionario’ nonchè esponente di spicco della ‘ndrangheta, con un passato da collaboratore di giustizia e già referente di Forza Nuova per il ponente ligure.

L’organizzazione ha cercato di ‘accreditarsi’ in diversi circuiti internazionali avviando contatti con organizzazioni di rilievo come “Aryan Withe Machine – C18” – espressione del circuito neonazista Blood & Honour inglese – e il partito d’estrema destra lusitano “Nova Ordem Social”.

“Tale percorso – concludono gli investigatori – ha trovato concreta realizzazione in occasione della ‘Conferenza Nazionalista’ svoltasi lo scorso 10 agosto a Lisbona con l’obiettivo di creare un’alleanza transnazionale tra i movimenti d’ispirazione ‘nazionalsocialista’ di Portogallo, Italia, Francia e Spagna: nella circostanza, un’indagata è intervenuta in qualità di relatrice, distinguendosi per l’accesa retorica antisemita del proprio intervento”.

Estremisti di destra pronti all’azione, il blitz

L’operazione – che trae origine da un monitoraggio di militanti di estrema destra locali – ha consentito alla Digos di Enna e al Servizio antiterrorismo interno della Dcpp/Ucigos di far emergere l’esistenza di una vasta e frastagliata galassia di persone, residenti in diverse località, accomunate dal medesimo fanatismo ideologico e intenzionate a costituire un movimento d’ispirazione apertamente filonazista, xenofoba ed antisemita denominato “Partito Nazionalsocialista Italiano dei Lavoratori”.

Dalle indagini è emerso che gli accusati – alcuni dei quali hanno in più occasioni fatto riferimento ad un’asserita disponibilità di armi ed esplosivi – oltre ad aver definito la struttura interna e territoriale del movimento, creato il simbolo e redatto il programma – dichiaratamente antisemita e negazionista – hanno condotto attività di reclutamento e proselitismo pubblicando contenuti del medesimo tenore sui propri account social. È stata anche creata per lo scopo una chat chiusa, denominata “Militia”, finalizzata all’addestramento dei militanti.

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