Strappo nel M5S, tre senatori passano al gruppo Lega: Grassi, Lucidi e Urrao

di Redazione

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Strappo nel M5S, tre senatori passano al gruppo Lega: Grassi, Lucidi e Urrao

| giovedì 12 Dicembre 2019 - 14:46

Nuovo strappo interno nel M5S. Il senatore Ugo Grassi ha infatti reso formale l’adesione al gruppo della Lega. Ma non è il solo perché anche Stefano Lucidi Francesco Urraro sono passati al Carroccio.  “Diamo il benvenuto al senatore Grassi – rende nota la Lega – Porte aperte per chi, con coerenza, competenza e serietà, ha idee positive per l’Italia e non è succube del Pd. Su riforma ed efficienza della giustizia e rilancio delle università italiane, col senatore Grassi lavoreremo bene”.

“Il punto è che il mio dissenso non nasce da un mio cambiamento di opinioni – ha dichiarato Grassi in una lettera – bensì dalla determinazione dei vertici del Movimento di guidare il Paese con la granitica convinzione di essere i depositari del vero e di poter assumere ogni decisione in totale solitudine. Gli effetti di questo modo di procedere sono così gravi ed evidenti (a chi vuol vedere), da non dover neppure essere esposti. Basti l’esempio della gestione dell’ex Ilva per dar conto dell’assenza di una programmazione nella gestione delle crisi“.

Il senatore Grassi passa al gruppo della Lega

Un malessere, quello di Grassi, covato da tempo: “Ho avuto modo di comprendere che molti dei miei obiettivi politici erano condivisi dal partito partner di governo – continua l’ex senatore del M5S – Oggi, forte di una reciproca stima costruita nei mesi appena trascorsi, la Lega mi offre, a fronte di un evidente fallimento della mia iniziale esperienza, una seconda opportunità per raggiungere quegli obiettivi”.

Durissimo il commento di Luigi Di Maio: “I senatori che vogliono possono passare alla Lega ma non raccontino balle e dicano che il tema non è il Mes ma che gli hanno proposto altre contropartite. Il mercato delle vacche a cui stiamo assistendo è la solita logica dei voltagabbana che noi abbiamo sempre combattuto”. Secondo Di Maio non basta mandare una lettera alla presidente del Senato, “in quella lettera farebbero bene ad aggiungere il listino prezzi di questo mercato delle vacche”.

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