London Lockdown, la quarantena di Londra nelle fotografie di Charlie Burgio

di Rosanna Pasta

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London Lockdown, la quarantena di Londra nelle fotografie di Charlie Burgio

| venerdì 10 Aprile 2020 - 20:00

Provate a chiudere gli occhi e ad immaginare Londra. Qualsiasi immagine vi venga in mente è sicuramente ricca di colori, luci e gente. Tanta gente. L’emergenza Coronavirus ha costretto la popolazione mondiale alla quarantena e ogni città offre scenari di strade deserte e silenziose.

Con il suo reportage “London Lockdown”, il fotografo palermitano Charlie Burgio racconta una Londra come non l’avete mai vista. Senza automobili, senza i classici bus rossi a due piani e senza alcuna persona in giro.

Nel video che segue, potrete vedere le immagini scattate dall’artista mentre ci descrive le sue sensazioni.

London Lockdown, la quarantena di Londra nelle fotografie di Charlie Burgio

“In questo tragico pezzo di storia ho scelto di condividere la mia appartenenza a Londra – spiega Charlie Burgio -, meta scelta per realizzare il mio sogno di essere fotografo, ma col pensiero a Palermo e altre città del mondo che ne condividono la desolazione e il dolore”.

Coronavirus, Covid-19, Cina, Wuhan, epidemia, contagi, pandemia, morti, quarantena. Sono queste le parole alle quali ci siamo quasi assuefatti da oltre un mese.

Ogni Stato sta reagendo a suo modo ad un fenomeno che, escluso qualche film di fantascienza, sembrava inimmaginabile fino a poco tempo fa. Ma c’è un elemento che accomuna tutti i cittadini del mondo: la quarantena.

“Sento la cronaca: pandemia – racconta il fotografo -.  Il mondo combatte una guerra contro un nemico insidioso ed invisibile, il coronavirus, la scienza pone in campo la medicina, i cittadini il distacco sociale”.

Giorni prima, settimane poi. Siamo tutti costretti a rimanere in casa per evitare la diffusione dei contagi da coronavirus. E le strade sono pervase da un silenzio assordante.

 

Niente è come prima, tutto sta cambiando – dice ancora Burgio -. Non avrei mai pensato di vivere un’esperienza così surreale né tanto meno di avere l’opportunità più unica che rara di documentare Londra in quarantena. Sebbene il rischio fosse alto, ho sentito il richiamo del fotoreporter che è in me a stimolarmi per raccontare Londra come mai nessuno l’avrebbe potuta immaginare”.

Il reportage di Charlie Burgio mostra una Londra insolita. “Strade totalmente deserte. Solo i miei passi a rompere il silenzio irreale e la mia compagna di vita ‘la macchina fotografica’ – spiega il fotografo -. La bellezza esclusiva e statuaria di Londra è adesso tutta per me, anche se per pochi istanti e mi invita a fotografarla, pulita, quasi indifesa, ma pronta ad accogliere la profondità e poeticità dello scatto”.

“Attonito dinanzi la sua sfolgorante bellezza – continua -, mi muovo per ore nel centro di Londra sotto un sole cocente e un cielo insolitamente blu, chiedendomi come si possa essere arrivati a questo punto”.

Il fotografo Charlie Burgio durante gli scatti del reportage “London Lockdown”

Il mondo si è fermato, ma la Terra e la natura si stanno riappropriando di spazi e luoghi che l’uomo aveva sottratto loro. La frenesia della vita quotidiana si è arrestata improvvisamente e ognuno ha dovuto adattarsi ad una routine fatta di casa, mascherine, distanze.

“Con questo reportage – racconta Burgio – invito lo spettatore a riflettere sull’impatto distruttivo ed invasivo che l’umanità sta avendo sul nostro pianeta. Non si può più fare finta di niente, il pianeta ci ha imposto di fermarci e di rivalutare il nostro stile di vita”.

Ogni immagine di “London Lockdown” ha un messaggio da veicolare, un mix perfetto tra ciò che è facilmente leggibile e ciò che lo spettatore può liberamente interpretare.

“Il messaggio di queste fotografie – dice – vuole essere monito di speranza e di riflessione. La speranza di tornare a vivere Londra in libertà ma anche Palermo, Milano, Parigi, New York e tutte le città che amiamo”.

Il percorso che aspetta Charlie Burgio è ancora lungo ma promette di essere ancora più entusiasmante e ricco di sorprese. Tra i progetti futuri, la prima esposizione fotografica personale a Londra, workshop formativi e la pubblicazione del suo primo libro di fotografia.

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