Il portafoglio elettronico e le regole per acquistare Bitcoin

di Redazione

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Il portafoglio elettronico e le regole per acquistare Bitcoin

| venerdì 08 Maggio 2020 - 08:00

Sempre più spesso gli investitori scelgono di orientare le loro operazioni finanziarie verso criptovalute come il Bitcoin. Come lascia intendere la parola si tratta di ‘valute nascoste’, che diventano visibili e utilizzabili soltanto da coloro che siano in possesso di un certo codice informatico (si parla di chiavi di accesso). Quello delle monete digitali è un pianeta grande e complesso, caratterizzato da una terminologia che il più delle volte è ‘presa in prestito’ dagli scambi di tipo tradizionale. È il caso del portafoglio elettronico, conosciuto anche come e-wallet, che – proprio come avviene con quello ‘tradizionale’ per le monete di carta o in metallo – è deputato a tenere al sicuro le valute virtuali. Se comprerete dei Bitcoin, e dunque deciderete di investire in questo senso, avrete necessità di dotarvi di un portafoglio digitale in cui depositarli. Una scelta non banale e da non affrettare assolutamente: il rischio è quello di mettere altrimenti in pericolo l’integrità dell’e-wallet stesso, esponendo le criptovalute all’attacco di malintenzionati. In pratica, il portafoglio per Bitcoin è un software che – oltre a consentire il deposito di valuta virtuale – mette in condizione di trasferire Bitcoin e inviare pagamenti ad altri utenti, così come di riceverli. Aprendo il personale e-wallet si potranno pure monitorare le diverse transazioni effettuate, oltre a connettersi alla ‘blockchain’ (ovvero il registro permanente). Avrete notato che il portafoglio digitale per Bitcoin si comporta esattamente come l’interfaccia di un classico conto in banca, per accedere al quale ci si connette al portale dell’istituto e si inseriscono credenziali e password. Operazioni che permettono di entrare nella sezione personale e gestire facilmente il conto con i tutti suoi movimenti. L’alternativa a questo modus operandi è rappresentata dal trading online con CFD (acronimo di Contract for difference). Sarà utile precisare subito che in tal caso non sarebbe necessario dotarsi di un portafoglio elettronico, diversamente da quanto accade – come abbiamo visto – con l’acquisto di valuta digitale: approfondisci le opportunità per investire in Bitcoin su Meteofinanza.com

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Le transazioni e la doppia chiave di accesso

Nel completare il parallelo tra il funzionamento di un conto bancario e quello del portafoglio elettronico, sarà interessante precisare alcuni concetti evidenziando le differenze sostanziali. In primo luogo per possedere un e-wallet non si devono sostenere costi di apertura o annuali: l’intera procedura si svolge sul web. Per quanto riguarda poi nello specifico le transazioni con BTC (acronimo per Bitcoin) queste sono di gran lunga più anonime se messe a confronto con quelle classiche bancarie. Il motivo è presto detto: per essere proprietari di un portafoglio Bitcoin non è necessario condividere dati personali. E, sempre per restare in tema di segretezza, sarà utile spiegare cosa sono le chiavi di accesso: una pubblica, l’altra privata. La prima rappresenta il punto di ricezione e invio dei vari pagamenti, mentre la seconda serve per mettere una firma digitale sulle transazioni: l’unico autorizzato a effettuare l’operazione è dunque solo il reale utente proprietario della moneta. E’ evidente come siano le chiavi private l’elemento essenziale dell’intero procedimento e, infatti, nel portafoglio digitale esse vengono salvate. Perdere la chiave privata sarebbe un disastro, poiché sarebbe come perdere anche tutti i Bitcoin associati alle chiavi pubbliche che quella chiave privata ha generato.

Le tipologie di e-wallet per computer, tablet e smartphone

Esattamente come non esiste un unico tipo di conto bancario (gli istituti sono molti e l’offerta è decisamente ampia) così non c’è una sola versione di portafoglio per Bitcoin: la maggior parte di essi, compresi quelli più popolari, sono gratuiti. È possibile distinguere due macro aree: i portafogli hardware e quelli software. I primi sono dispositivi di tipo fisico progettati ad hoc, simili a pennette USB, che si collegano al pc per spendere i Bitcoin (quando sono sconnessi il livello di sicurezza è molto alto, sono inaccessibili ai malintenzionati). Sono oggetti hi-tech, molto sofisticati: in caso di furto o danneggiamento è sempre possibile recuperare i Bitcoin. I secondi invece sono software da installare su pc, ma anche su tablet o smartphone per un monitoraggio costante e veloce. Ci sono anche i ‘web wallet’ (ci si registra su un portale senza scaricare software e si accede all’area riservata) e i ‘paper wallet’, probabilmente i più sicuri (richiedono comunque un software). In pratica, il paper wallet viene stampato sopra un foglio, dove sono impresse – tramite QR code – la chiave pubblica/privata e lo specifico indirizzo del portafoglio, oltre al codice di backup.

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