Coronavirus, fabbrica abusiva di mascherine sequestrata nel Casertano

di Redazione

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Coronavirus, fabbrica abusiva di mascherine sequestrata nel Casertano

| lunedì 01 Giugno 2020 - 08:39

La Guardia di Finanza ha sequestrato, nel corso di due distinti interventi, tra le province di Caserta e di Napoli, una fabbrica abusiva destinata alla produzione e al confezionamento di mascherine, camici e tute antivirali, ed oltre 4 mila dispositivi di protezione individuale non sicuri e con loghi contraffatti.

Coronavirus, fabbrica abusiva di mascherine sequestrata nel Casertano

I finanzieri del Gruppo di Frattamaggiore hanno scoperto a Succivo, nel casertano, una vera e propria fabbrica di mascherine sconosciuta al Fisco e 38 mila fra mascherine, camici e tute antivirali pronte per essere messe in commercio.

Sono stati sequestrati l’opificio, i materiali, le attrezzature (macchinari per la cucitura, tagliatura e stiratura) e 10.000 false etichette “made in Italy” che stavano per essere apposte sui dispositivi in corso di lavorazione.

Denunciato il responsabile, un 53enne di origini pakistane residente a Sant’Arpino, per contraffazione, ricettazione e frode in commercio, oltre che per violazioni in materia ambientale e di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. L’uomo e’ stato multato insieme a 5 connazionali che lavoravano nell’azienda, per il mancato rispetto delle misure di sicurezza anti-contagio.

Le Fiamme Gialle, inoltre, nel corso di una seconda operazione, hanno sequestrato, in un negozio di abbigliamento del quartiere Ponticelli di Napoli, 1.700 capi di abbigliamento contraffatti e 4.000 mascherine per bambini non sicure, raffiguranti famosi personaggi di serie televisive, personaggi dei videogiochi e cartoni animati.

I dispositivi di “protezione”, in particolare, erano privi della certificazione obbligatoria di conformita’ sanitaria e delle informazioni dovute al consumatore, come l’indicazione della provenienza, i materiali utilizzati e le istruzioni per l’uso, non garantendo, quindi, alcuna sicurezza contro il rischio contagio e risultando persino potenzialmente dannosi.

Denunciato il responsabile, un 34enne di origine cinese residente al Centro Direzionale di Napoli, per contraffazione e frode in commercio.

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