La nuova vita del ponte di Genova a due anni dal crollo, Conte: “La città riparte”

di Redazione

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La nuova vita del ponte di Genova a due anni dal crollo, Conte: “La città riparte”

| martedì 04 Agosto 2020 - 09:41

Due anni fa la tragedia del crollo del ponte Morandi, ieri l’inaugurazione della nuova struttura che prende il suo posto. La città ritrova così uno degli assi viari più importanti, ma sullo sfondo resta il dolore dei cittadini per le 43 vite spezzate. Nel loro ricordo si è tenuta una cerimonia sobria. Il taglio del nastro del viadotto autostradale, lungo 1.067 metri sopra il torrente Polcevera, è avvenuto alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Presenti anche la presidente del Senato Elisabetta Casellati, il presidente della Camera, Roberto Fico, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, il sindaco di Genova Marco Bucci, l’architetto Renzo Piano che ha progettato il nuovo ponte.

Oggi Genova riparte, forte della sua fiera operosità, così come ha fatto in tanti momenti della sua gloriosa storia. Genova è la dimostrazione che il nostro paese, al contrario di tanti stereotipi – ha detto Conte – sa rialzarsi, sa affrontare e superare le difficoltà, sa tornare a correre”.

L’inizio ufficiale con la lettura dei nomi delle vittime. La cerimonia è stata conclusa dal passaggio delle Frecce Tricolori.

L’inaugurazione del nuovo Ponte di Genova

Si è lavorato senza sosta per finire gli ultimi dettagli del Ponte San Giorgio, che sarà aperto al transito dal 5 agosto. Quindici mesi dopo l’inizio dei lavori di costruzione, Webuild e Fincantieri hanno consegnato le chiavi dell’opera al sindaco di Genova e commissario straordinario Marco Bucci.

“Questo ponte è il sogno di una vita – ha detto l’Ad Webuild Pietro Salini -. Siamo riusciti a fare una cosa bellissima. E l’abbiamo fatta col cuore ed eventuali margini dovessero derivare per noi da questa impresa andranno tutti in beneficenza”.

“Le responsabilità non sono generiche, hanno sempre un nome e cognome. Sono frutto di azioni che devono esser fatte o di omissioni che non devono essere compiute. È importante che vi sia una azione severa, precisa, rigorosa di accertamento delle responsabilità. È importante anche una azione che regoli, sperando non avvenga più, l’eventualità di tragedie come questa per quanto riguarda i familiari”, ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, incontrando in Prefettura le famiglie delle vittime del crollo del ponte Morandi.

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