Finanziaria bis, Sicilia ancora a rischio default | E Crocetta vola con Agnello a Roma da Renzi

di Manlio Viola

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Finanziaria bis, Sicilia ancora a rischio default | E Crocetta vola con Agnello a Roma da Renzi

| lunedì 28 Aprile 2014 - 16:54

Di manovra in manovra la situazione non cambia. La Sicilia è senza soldi e non basterà la manovra, già in ritardo, a rimettere a posto la situazione È iniziato fra i dubbi in commissione Bilancio all’Ars l’esame della manovra bis, che dovrebbe arrivare in Aula la prossima settimana. La Commissione è convocata oggi, domani e mercoledì, con una pausa per il 1 maggio ed ulteriore doppia convocazione per il 2 maggio con l’intento di incardinare il ddl il 6 maggio. Il presidente della Regione conta, addirittura, di poterlo approvare in 3 o 4 giorni e dunque entro il 9 maggio.

Ma qualcosa non deve quadrare nei conti, tanto che Crocetta domani sarà in missione a Roma per fare chiarezza sui tagli e sulle risorse in campo prima di entrare nel merito della ‘manovra bis’ da 300 milioni di euro. Così, ancora oggi in commissione Bilancio non si è entrati nel merito delle variazioni di bilancio, rinviando il tutto a dopo l’incontro di domani tra i tecnici del ministero dell’Economia e l’assessore competente Roberto Agnello. In ballo ci sono innanzitutto, è indubbio, i 90 milioni di nuovi tagli derivanti dal decreto Irpef di Renzi.

Una manovra che, secondo il presidente della commissione Bilancio Nino Dina, potrebbe non bastare a mettere i conti in ordine per il 2014. “Rimangono tutti i problemi che erano già stati individuati dall’ex assessore Bianchi – dice Dina – questa manovra può essere considerata solo una prima pezza”.

Per Dina non è da escludere che entro l’anno si debba intervenire di nuovo per affrontare: “L’impossibilità di verificare la congruità dell’utilizzo di 300 dei 500 milioni che il Commissario dello Stato ha bloccato con l’ultima impugnativa. C’è poi da intervenire per la copertura del taglio di 98 milioni nei confronti della Sicilia recentemente deciso del governo nazionale, e non si ha notizia della parifica del rendiconto 2013 da parte della Corte dei Conti. Bisogna inoltre verificare lo stato dell’arte legato ai tavoli tecnici regionali sull’accantonamento di 320 milioni nell’allegato 2 del ddl che stiamo esaminando”.

I problemi per il presidente della Commissione, che fa parte di quella metà dell’Udc passata all’opposizione, sono veramente notevoli: “In questa situazione siamo costretti ad intervenire immediatamente per affrontare le emergenze – dice Dina – ma prepariamoci ad una manovra-ter”. La Commissione ha fissato a domani pomeriggio il termine per la presentazione degli emendamenti.

E, intanto, per tentare di uscire dall’impasse il presidente della Regione lancia un appello a tutti i gruppi parlamentari affinché, al di là dell’appartenenza politica, siano disponibili a un confronto  celere e responsabile per approvare in modo rapido la manovra finanziaria.

“La situazione sociale prodottasi negli enti della Regione – dice Crocetta – dopo l’impugnativa formale di diversi capitoli di bilancio da parte del commissario dello Stato è drammatica. Ci sono migliaia di lavoratori come nei consorzi, all’Esa, i forestali, che non riescono ad essere avviati al lavoro per assenza di risorse ed altri che pur avendo lavorato, come nei teatri e in altri enti, non percepiscono lo stipendio da qualche mese. Occorre fare in fretta. Le variazioni di bilancio presentate dal governo non rappresentano un indirizzo politico amministrativo di parte, ma vogliono risolvere i problemi dei siciliani. Ci sono costi enormi che stanno pagando i lavoratori, ma anche l’agricoltura e le industrie”.

“Sono convinto – aggiunge Crocetta – che sulle variazioni di bilancio si determinerà lo stesso spirito di responsabilità che ha portato all’approvazione del dl pagamenti per le imprese, poiché l’Ars nei momenti cruciali ha sempre dimostrato di fare prevalere le ragioni della responsabilità rispetto a chi vuole operare nella direzione di una politica sfascista. Ritengo – conclude il presidente – che le posizioni estremiste e sfasciste saranno isolate ancora una volta e che in Assemblea prevarrà un solo interesse: l’amore per la Sicilia”.

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