Verso un decreto unico su anticorruzione e P.A | Cantone vigilerà sugli appalti pubblici

di Redazione

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Verso un decreto unico su anticorruzione e P.A | Cantone vigilerà sugli appalti pubblici

| venerdì 13 Giugno 2014 - 18:22

Raffaele Cantone è stato “nominato Commissario straordinario dell’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici”: questa la posizione prevista dalla bozza del decreto di riforma della Pubblica amministrazione per il presidente dell’Autorità Anticorruzione. “Diamo poteri veri all’agenzia per l’anticorruzione”, dice entusiasta il premier “Questa è una gigantesca occasione di cambiamento per l’Italia”

Nella bozza sono previste alcune “risorse umane, finanziarie e strumentali, necessario per lo svolgimento delle funzioni” dell’Autorità guidata da Cantone. Nel provvedimento sono previste una serie di misure che incideranno soprattutto sulla gestione degli appalti.

A partire dal sistema delle sanzioni: in caso di irregolarità essenziali ma sanabili nelle procedure di affidamento degli appalti è prevista una sanzione compresa tra l’uno per mille e l’uno per cento del valore della gara, comunque non superiore ai 50 mila euro.

La sanzione dovrà essere pagata entro 10 giorni, pena l’esclusione dalla gara stessa. In caso di irregolarità non essenziali invece non sarà richiesta alcuna sanzione. Saranno accelerati i tempi per i procedimenti di fronte ai giudici amministrativi in materia di appalti pubblici.

Ma il premier ha parlato anche del caso che tiene banco in casa Pd, quello che coinvolge Corradino Mineo e altri 13 parlamentari autosospesi. “I cittadini ci hanno chiesto di cambiare l’Italia. Vanno bene le mediazioni ma non mi rassegno all’idea che vinca la palude. Se alcuni senatori vogliono esprimersi secondo coscienza facciano pure, ma se vogliono esercitare un potere di blocco, allora in perfetta coerenza con i regolamenti i gruppi procedono alle sostituzioni”.

Il premier comunque specifica che non ha “avuto tempo” di occuparsi “di questione interne al Pd”. L’appuntamento per scoprire cosa verrà fuori dal caso Mineo è “domani in assemblea. Le sostituzioni di singoli parlamentari dalle commissione dove la maggioranza ha un solo voto di scarto non è un esercizio di potere dittatoriale”.

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