Gli Stati voltano le spalle al presidente Barack Obama. Le elezioni di midterm hanno visto trionfare i repubblicani, che conquistano dopo otto anni il controllo dell’intero Congresso.
I repubblicani si sono assicurati il controllo del Senato con la vittoria di Thom Tillis in North Carolina , battendo Kay Hagan. Al Senato, sono passati di mano, dai democratici ai repubblicani, il North Carolina, l’Arkansas, il South Dakota, l’Iowa, il Montana, la West Virginia e il Colorado. E non è escluso che al ballottaggio del 6 dicembre conquistino anche la Louisiana.
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L’ormai ex capo della maggioranza al Senato, il democratico Harry Reid, ha chiamato per congratularsi il rivale ed ora successore nello stesso ruolo, il repubblicano Mitch McConnel, avvertendolo che dal voto emerge comunque “il messaggio che i due partiti debbono votare insieme”.
Per il presidente Obama si preannuncia così il periodo più difficile della sua presidenza: gli ultimi due anni da “lame duck” (anatra zoppa). Prima di lui la stessa sorte è toccata a Dwight Eisenhower, Ronald Reagan, Bill Clinton e George W. Bush.
Per celebrare il successo dei repubblicani è stato illuminato di rosso l’Empire State Building, uno degli edifici simbolo di New York. Nell’attesa del risultato delle elezioni di Midterm, il grattacielo più famoso del mondo, era stato colorato con il bianco, rosso e blu della bandiera Usa.
“Voglio lavorare con il nuovo Congresso, lavoreremo insieme nei prossimi due anni”. Il commento di Barack Obama. Il presidente ha ammesso che i repubblicani hanno avuto una “buona notte elettorale” e ribadisce che nei prossimi giorni, venerdì, incontrerà i leader del Congresso. “Gli americani – soostiene Obama – hanno inviato un chiaro messaggio: si deve lavorare duro e ci si deve concentrare sulle loro aspirazioni, non sulle nostre. Siamo più che una semplice mappa di stati rossi e blu. Noi siamo gli Stati Uniti: possiamo e dobbiamo fare di più insieme”.
