Italicum, Renzi: “A maggio stop discussioni” | Il 27 aprile la riforma elettorale in Aula

di Redazione

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Italicum, Renzi: “A maggio stop discussioni” | Il 27 aprile la riforma elettorale in Aula

| lunedì 30 Marzo 2015 - 18:00

“Il 27 aprile dobbiamo essere in aula, come calendarizzato dalla capigruppo. E a maggio dobbiamo mettere la parola fine a questa discussione. Continuare a rimandare non serve a nessuno”. Matteo Renzi nella direzione del Pd, convocata sulla legge elettorale, detta i tempi per l’approvazione dell’Italicum.

È stata una vigilia agitata, in casa Pd, per la discussione sulla riforma elettorale, con i malumori della minoranza Dem, con Pippo Civati che ha annunciato di non partecipare al voto in direzione; il premier si è detto “contrario all’ipotesi di ritocco” alla Camera della legge elettorale; sarebbe “un clamoroso errore riaprire la discussione” sulla legge elettorale al Senato. “Provare a rimetterla in discussione è un azzardo – ha detto Renzi – che ci espone a molti problemi. Dovremmo riapre un accordo di coalizione che è chiuso, perché alla Camera il Pd ce la fa da solo, ma al Senato c”è bisogno della coalizione”. Ritoccare l”Italicum “sarebbe, politicamente, il gioco dell”oca”.

“C’è il sentimento forte che l’Italia si è smossa, che finalmente – ha proseguito Renzi – ci siamo rimessi in moto. C’è un aumento di credibilità di portata straordinaria. Bloccare la legge elettorale adesso sarebbe un colpo a quella credibilità. Dirlo non è un aut aut ma è l’esito di un lavoro portato avanti per 13 mesi perché abbiamo fatto uno sforzo per capirci con un continuo lavoro in corso”.

Nel merito della riforma, il leader del Pd ha spiegato: “È assodato che con la nuova legge elettorale almeno il 50% dei parlamentari sarà eletto con le preferenze. In un sistema bipolare secco che non esiste, dei 290 deputati eletti dalle minoranze, in linea teorica 100 saranno eletti con i collegi e 190 con preferenze. Ovviamente non è così, perchè la frammentazione è più forte: Grillo, Fi e la Lega, se ragionevolemnte di presentano insieme, poi il Ncd, gli altri partiti della sinistra “non è vero che la maggioranza” degli eletti nei parititi di minoranza “sarà eletta con le liste bloccate, perchè i piccoli partiti useranno le candidature plurime in modo industriale: se siete Salvini o la Meloni, candidate nei collegi la persona più forte che va in tv, o candidati diversi? E visto che non c’è la certezza di quale collegio eleggerà il deputato, pensate che il Salvini o il Vendola di turno correrà i lrischio di essere candidato in un colelgio che poi non scatta?”. “Non sono d’accordo di attribuire il premio alla coalizione e non alla lista. Dare il premio alla lista è lineare con la nostra storia, altrimenti potevamo restare Ds e Margherita, se volevamo valorizzare le coalizioni”.

Rispondendo a chi, come Bersani, chiedeva il ritorno al Mattarellum, Renzi ha detto: “Ai nostalgici del Mattarellum, che è molto meglio del Porcellum e l’ho sempre detto, dico che in un sistema tripolare o quadripolare il Mattarellum non dà certezza di vittoria. L’unico che dà certezze è il ballottaggio”.

Renzi ha liquidato il leader della Fiom, Landini, e quello della Lega, Salvini, definendoli “due fenomeni televisivi”. Sui grillini, “Abbiamo fatto uno sforzo di ascolto anche con loro ma continuiamo a inanellare una serie di rifiuti”.

Gianni Cuperlo, nel suo intervento, ha chiesto di apportare alcune modifiche al testo della riforma: “ridurre il numero di nominati” e “incrementare il numero dei collegi”, e poi di riflettere ancora sul ballottaggio.

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