Dichiarato il coprifuoco a Baltimora | Obama: “Violenze senza senso”

di Redazione

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Dichiarato il coprifuoco a Baltimora | Obama: “Violenze senza senso”

| martedì 28 Aprile 2015 - 22:11

Resta alta la tensione a Baltimora, dove in migliaia sono scesi in piazza per manifestare contro la polizia per la morte dell’afroamericano Freddie Gray, deceduto dopo l’arresto. Durante gli scontri sono rimasti feriti 15 poliziotti mentre 27 sono stati gli arresti.

Il governatore del Maryland ha dichiarato lo stato d’emergenza e ha disposto lo spiegamento della Guardia Nazionale in risposta agli scontri; la polizia minaccia di usare gas lacrimogeni se la situazione dovesse peggiorare.

Il sindaco di Baltimora Stephanie Rawlings-Blake ha dichiarato il coprifuoco in città nella speranza di evitare una nuova Ferguson e un’ulteriore escalation dei tumulti. Coprifuoco quindi a partire dalle 10 di martedì mattina fino alle 5 del mattino di mercoledì. La polizia parla di “violenze e saccheggi senza precedenti”.

Proprio per il coprifuoco, l‘incontro tra la squadra di casa dei Baltimore Orioles contro i Chicago White Sox è infatti stato spostato a domani pomeriggio e si svolgerà a porte chiuse per evitare assembramenti.

Il presidente Usa Barack Obama ha usato parole dure contro l’ondata di proteste violente: “Nessuna scusa per violenza senza senso” e ha chiesto “trasparenza sulle responsabilità” che sono dietro alla morte del giovane afroamericano.

Il capo della polizia di Baltimora ha reso noto che alcuni poliziotti feriti hanno le ossa rotte mentre un agente è privo di conoscenza. Durante i funerali la tensione che ha caratterizzato gli ultimi due giorni si era allentata. Poi i toni si sono riaccesi nei pressi di un liceo, da dove un gruppo di giovani ha iniziato a lanciare oggetti, inclusi bottiglie e sassi, contro gli agenti in tenuta antisommossa. Gli inviti alla calma e a disperdersi sono caduti nel vuoto.

Gray è morto la scorsa settimana per ferite letali alla spina dorsale dopo l’arresto. Il caso ha rialimentato le polemiche sulle pratiche della polizia nei confronti degli afroamericani, dopo i casi Michael Brown ed Eric Gardner.

 

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